Dazi Usa: quanto pesano sul Made in Italy? Le esportazioni settore per settore
I dazi alle importazioni introdotti negli Stati Uniti rappresentano una minaccia anche per il Made in Italy. Unimpresa calcola a 37 miliardi la cifra di prodotti italiani che ogni anno vengono esportati negli Usa e che ora potrebbero subire gli effetti negativi della “stretta” imposta dall’amministrazione del presidente Donald Trump. “Gli Usa sono un mercato importantissimo oltre che strategico per il Made in Italy – sottolinea il consigliere di Unimpresa, Mario Ciardiello – e le barriere doganali appena introdotte ci preoccupano. La momentanea esclusione dell’Unione europea dai dazi per i metalli non basta, Washington deve pensare a misure permanenti”.
Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati dell’Istat, il totale delle esportazioni italiane negli Stati Uniti ammonta a 36,7 miliardi di euro. Il dato di si riferisce al 2016 e risulta in aumento di 940 milioni (+2,61%) rispetto al 2015 quando l’ammontare di export di made in Italy verso gli Usa era pari a 35,9 miliardi. Guardando nel dettaglio, la categoria Macchinari è la più rilevante con 7,1 miliardi di euro (20% sul totale) e quella dunque che subirebbe il maggior impatto dai dazi Usa. Segue quella degli autoveicoli con 4,5 miliardi (12%) e dalla categoria Navi, treni, aere che pesa per 3,6 miliardi (9,89%).
Ma anche gli alimentari subirebbero una dura batosta, in quanto ricoprono il 5,5% dell’intero export italiano verso l’Oltreoceano per un valore di oltre 2 miliardi di euro. Le bevande ricoprono 1,7 miliardi (4,66%). Il settore tessile vale 515 milioni (1,39%); quota 1,5 miliardi (4,25%) per l’abbigliamento.
Cambiando area, il settore della chimica ha fatto registrare esportazioni per 1,6 miliardi, con una quota del 4,46%. Dall’Italia vengono esportati anche 1,9 miliardi di prodotti farmaceutici (5,26%). L’export dei minerali e quello dei metalli, al momento i più a rischio, pesano rispettivamente per 1,3 miliardi (3,76%) e per 988 milioni (2,68%).
Meno coinvolti dal protezionismo di Trump sarebbero invece l’elettronica, che vale 1,3 miliardi, il 3,56% dell’intero export italiano verso gli Usa, e il settore dei mobili, per 911 milioni (2,47%).