Uber, incidente mortale con auto a guida autonoma. Società sospende tutti i test
Shock per Uber, la società che ha lanciato l’App che mette in contatto passeggeri e autisti e che con la sua nascita ha dato filo da torcere ai tassisti di tutto il mondo.
La società è stata costretta a sospendere i test sull’auto a guida autonoma, dopo l’incidente mortale che ha visto coinvolto uno dei suoi veicoli. L’auto ha perso il controllo e ha ucciso una donna a Tempe, Arizona.
In base alla dinamica dell’incidente riportata da Bloomberg, la donna, Elaine Herzberg, 49 anni, stava attraversando la strada quando un veicolo Uber che stava operando autonomamente sotto la supervisione di un autista, l’ha investita.
Niente da fare: la donna, trasportata all’ospedale più vicino, è morta per le ferite riportate.
L’episodio, che si è verificato alle 22 ora locale di domenica, oltre a macchiare l’immagine di Uber, solleva ulteriori interrogativi sulla sicurezza della tecnologia in generale, e dell’auto a guida autonoma in particolare.
Interrogativi e dubbi anche sul presunto colpevole. Di chi dovrebbe essere la colpa? Di Uber? Della società che ha prodotto l’auto? Dei programmatori software?
Uber non è certo la sola a investire nel progetto: altri colossi come Alphabet (la holding a cui fa capo Google), General Motors e Baidu stanno puntando miliardi di dollari per sviluppare una tecnologia che faccia diventare realtà la guida delle auto senza conducente.
A tal proposito, un analista contattato da Bloomberg ritiene che la divisione Waymo di Alphabet abbia un valore di almeno $70 miliardi.
La tragedia di Tempe – si tratta della prima vittima di un incidente provocato da un’auto a guida autonoma – rischia ora di rallentare i test e di ritardare la commercializzazione delle iniziative.
I test si sono estesi in aree urbane di stati come l’Arizona e il Texas proprio perchè qui le regole stradali sono meno invasive; ma alla fine è accaduto proprio quanto di più le società che hanno lanciato gli esperimenti temevano. Ci saranno ora nuove regole che disciplineranno gli esperimenti?
L’autorità americana National Transportation Safety Board ha intanto lanciato un’indagine sulla morte della donna, inviando un team di investigatori a Tempe, che dista pochi chilometri da Phoenix. Lo stesso ha fatto il panel preposto alla sicurezza stradale del dipartimento dei Trasporti Usa, che ha inviato un team di esperti per far luce sull’accaduto.
Da segnalare tuttavia che, mentre l’NTSB ha optato sempre per la cautela, diramando diversi avvertimenti sull’utilizzo della tecnologia delle auto a guida autonoma, il dipartimento dei Trasporti – che è un’agenzia federale- ha mostrato un atteggiamento decisamente più conciliante, tanto che l’anno scorso si è mosso per tentare di rimuovere gli ostacoli ai test dei veicoli.
L’anno scorso, sempre Uber è stata costretta a sospendere il proprio programma dopo che una delle sue auto, un SUV a guida autonoma, è rimasta coinvolta in un incidente, sempre a Tempe. In quell’occasione, tuttavia, stando a quanto reso noto dalla polizia, la società non è stata considerata responsabile dell’accaduto, e non ci sono state vittime.
L’amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi, ha postato intanto un tweet in cui parla di una “notizia incredibilmente triste”.
“Siamo vicini alla famiglia della vittima, mentre lavoriamo con le autorità locali per capire quello che è successo”, si legge ancora nel suo messaggio su Twitter.
Il portavoce di Uber ha confermato che Uber sta “cooperando a pieno con le autorità locali nell’indagine lanciata su questo incidente”.
Nel frattempo, la società sospenderà tutti i test di auto a guida autonoma finora condotti in diverse città che includono San Francisco, Phoenix e Pittsburgh.