Telecom Italia: multa da 4,8 milioni dall’Antitrust per pubblicità ingannevole sulla fibra ottica
Telecom Italia finisce nel mirino dell’Antitrust, questa volta per la fibra ottica. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di sanzionare il gruppo con una multa da 4,8 milioni di euro per pratica commerciale scorretta. Secondo l’autorità infatti nelle campagne pubblicitarie inerenti l’offerta commerciale di connettività in fibra ottica, Telecom Italia ha omesso di informare adeguatamente i consumatori circa le reali caratteristiche del servizio offerto e le connesse limitazioni, in particolare i limiti geografici di copertura delle varie soluzioni di rete, le differenze di servizi disponibili e di performance in funzione dell’infrastruttura utilizzata per offrire il collegamento in fibra.
Le diverse campagne pubblicitarie oggetto del provvedimento hanno, inoltre, omesso o indicato in modo non sufficientemente chiaro che, per raggiungere le massime velocità pubblicizzate, fosse necessario attivare un’opzione aggiuntiva a pagamento. Tale circostanza ha, dunque, vanificato l’indicazione del prezzo dell’offerta contenuta nei claim principali. A ciò si aggiunga che sui mezzi di comunicazione diversi dal sito web, Telecom Italia ha omesso un adeguato richiamo alla necessità di verificare le effettive funzionalità dell’offerta nella zona di interesse dell’utente. “L’assenza di un’informazione chiara sulle caratteristiche e la qualità del servizio – ha concluso l’Antitrust – impedisce dunque al consumatore di prendere una decisione consapevole sull’acquisto dell’offerta in fibra”.
L’Unione Nazionale Consumatori ricorda che nel Dl Fisco (decreto legge n. 148/2017), si è previsto che costituisce pratica commerciale scorretta ogni comunicazione al pubblico dell’offerta di servizi di comunicazione elettronica che non rispetti alcune caratteristiche tecniche tra le quali il collegamento in fibra fino all’unità immobiliare del cliente, vale a dire fino alla propria abitazione.
Fibra ottica a parte, Telecom Italia è nell’occhio del ciclone, insieme agli altri operatori telefonici, per la questione non ancora chiusa delle bollette con fatturazione a 28 giorni.