Lavoro: disoccupazione ai minimi da quattro anni, ma solo grazie a contratti a termine. Persiste divario Nord-Sud
Segnali di miglioramento dal mercato del lavoro in Italia. Il 2017 è stato archiviato con un nuovo aumento dell’occupazione, che ha coinvolto anche i giovani di 15-34 anni. Inoltre, al forte calo dei disoccupati si è associata la diminuzione del numero di inattivi. Tuttavia, se si guarda al bicchiere mezzo vuoto, ecco che si nota la crescente precarietà del lavoro in Italia e il persistente divario tra Nord e Sud.
Secondo i dati sul rapporto del lavoro dell’Istat, pubblicato oggi, l’occupazione è cresciuta nel 2017 per il quarto anno consecutivo e il tasso di occupazione è salito al 58%, raggiungendo il top dal 2009, ma rimanendo sotto il livello del picco pre-crisi del 2008 (0,7 punti). Di pari passo il tasso di disoccupazione si attesta all’11,2%, il livello più basso da quattro anni, ovvero dal 2013. In calo anche il numero di inattivi, che è diminuito per il quarto anno consecutivo anche se in misura meno marcata dell’anno precedente. Per il terzo anno prosegue la riduzione del numero degli scoraggiati (-6%).
Notizie senz’altro positive, ma che vanno lette considerando anche altri aspetti. È importante notare, infatti, come l’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato sia scesa drasticamente nel corso degli anni, passando dal 16,1% del 2015 al 10,6% nel 2017. Di contro, l’occupazione è tornata a riguardare quasi esclusivamente quelli a tempo determinato. Lo stesso istituto di statistica sottolinea come siano i contratti a termine a trainare la crescita nel 2017, rendendo ancora più evidente la precarietà sempre più spiccata del mercato del lavoro in Italia.
Altro campanello di allarme riguarda le disparità tra il Nord, Centro e Sud. Guardando nel dtetaglio i dati Istat, emerge che la disoccupazione al Sud risulta pari a tre volte quella del Nord (19,4% nel Sud contro 6,9% nel Nord). Un dato che, infine, non può passare inosservato è quello relativo alla diminuzione della disoccupazione giovanile, che si attesta al 21,2% per i giovani 15-34enni ed al 34,7% per gli under 25, mentre è cresciuta al 7,6% la disoccupazione tra gli over 50.
Proprio riguardo ai giovani, una analisi Coldiretti/Ixè, divulgata sempre oggi in occasione della diffusione dei dati Istat sul lavoro, ha rilevato come il fenomeno della raccomandazione sia ancora molto diffuso. Tre giovani under 35 su quattro (72%) hanno amici parenti e conoscenti che hanno trovato lavoro grazie alle raccomandazioni, che gli scandali e le difficoltà economiche non hanno fatto venir meno. La classica raccomandazione, ha sottolineato la Coldiretti, si è evoluta dalla classica lettera formale in modalità più discrete ma è ritenuto essere il canale più utile per “sistemarsi” anche dalle giovani generazioni.