Mercati, nel 2022 situazione stabile: crescita globale al 5%
Sarà un 2022 all’insegna della continuità rispetto al 2021, con uno scenario leggermente peggiore rispetto a quello attuale. La crescita economica del pianeta potrebbe assestarsi attorno al 5%, ma sono tanti i fattori che faranno pendere in un senso o nell’altro l’ago della bilancia. E il segmento equity, in Europa, dovrebbe proseguire anch’esso il suo trend positivo. Ad analizzare la situazione è il market outlook di Kairos.
Le previsioni sul 2022
Guardando al 2022 ci troviamo di fronte ad una situazione ereditata dall’anno in corso, dove però sia l’economia che gli utili societari, avranno una lieve decrescita e dove le due variabili cruciali saranno quelle del livello di inflazione e delle conseguenti politiche delle Banche Centrali. Come ipotesi base possiamo considerare di avere una crescita globale del 5%, un’inflazione annuale poco sopra ai livelli attuali e un azionario sicuramente più volatile, ma comunque in performance positiva con ben poche alternative a livello di asset class. Questo scenario può tuttavia essere facilmente deragliato sia dalla presenza di una situazione “riaperture” ulteriormente ritardata, che da un’inflazione in grossa crescita, soprattutto per quel che riguarda i primi mesi dell’anno. Ci troviamo pertanto di fronte ad un nuovo anno in cui le variabili in gioco mostrano un contesto più volatile: crediamo che possa essere un mercato dove gli investitori attivi riusciranno a fare la differenza, navigando tra i diversi scenari in misura dinamica. L’Europa si pone come l’area geografica più promettente sia come attrattività valutativa relativa, sia come potenziale di crescita, aiutata dalla Banca Centrale, dai piani fiscali e anche dalla ricca allocazione ESG.
La situazione dell’equity in Europa
Lo scenario centrale è la prosecuzione della crescita, con un mercato che inizia il nuovo anno con un posizionamento e una valutazione che consentono di prospettare rendimenti positivi interessanti. Questo scenario va però corretto per gli aumentati rischi legati a nuove ondate, la normalizzazione dei tassi e il possibile rallentamento dell’attività economica nel corso dell’inverno. Fattori di rischio che, tassi a parte, dovrebbero regolarizzarsi nel corso di pochi mesi, ma che richiedono di essere scontati in maniera più severa guardando al prossimo futuro.
L’andamento dell’equity in Italia
L’inizio del 2022 sarà caratterizzato dalla continuazione delle attuali incertezze del mercato riguardanti la variante Omicron e l’inflazione. In particolare sarà fondamentale analizzare i dati che usciranno nelle prossime settimane riguardanti la trasmissibilità, la gravità e la tenuta degli attuali vaccini alla nuova variante sudafricana, per capire se ci sarà la necessità di nuovi lockdown generalizzati. A livello settoriale rimane centrale il tema del PNRR che dovrà veicolare oltre 200 miliardi di euro verso l’economia italiana nei prossimi 3 anni. Prevediamo quindi un buon andamento di quelle società che sono esposte all’economia domestica e in particolare quelle che saranno degli abilitatori della digitalizzazione del Paese e anche della svolta green verso i target dell’accordo di Parigi.