Non solo acciaio e alluminio, Trump minaccia dazi contro auto Europa. Quali effetti su FCA? Occhio a Brembo
I mercati mondiali oggi non guardano solo alle elezioni politiche italiane. Il fattore Donald Trump continua infatti a essere un cruciale market mover, dopo l’annuncio del presidente di un piano volto a imporre dazi del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio che viene esportato da altri paesi in Usa.
Le reazioni della comunità internazionale non si sono fatte attendere. Tanto che, nella giornata di sabato, un portavoce della Commissione europea ha lasciato chiaramente capire che l’Europa non rimarrà ferma a guardare, ma agirà con dazi che potrebbero colpire prodotti americani di successo come l’Harley-Davidson, il Bourbon e i Jeans Levi’s.
Ricevuto il messaggio, Trump ha attaccato ancora, minacciando di colpire con i dazi il settore automobilistico europeo.
Non è un caso che oggi, tra i titoli sotto pressione, ci siano anche quelli dei colossi automobilistici tedeschi BMW e Daimler e della francese Renault. Male anche FCA, in un listino – Ftse Mib – che si concentra comunque principalmente sull’esito del voto italiano.
Gli analisti di Mediobanca Securities prevedono effetti negativi limitati per FCA da eventuali dazi alle importazioni di auto e, comunque, relativi soprattutto ai marchi Alfa Romeo e Maserati.
Nel caso di FCA preoccupano di più i dazi sull’acciaio e sull’alluminio, almeno stando a quanto riportato dagli analisti di Banca Akros (che hanno un rating buy e target price a 25 euro su FCA), secondo cui i costi che FCA si troverebbe costretta a sostenere, nel caso in cui decidesse di non far pagare lo scotto ai consumatori, potrebbero ammontare a 350 milioni di euro per quanto riguarda l’acciaio e per 90 milioni di euro per l’alluminio “con un impatto, al netto delle imposte, di 330 milioni di euro sulla nostra stima di utile netto 2018, pari al 6,6%”.
I dazi sulle importazioni di auto dall’Europa, secondo gli esperti di Banca Akros, peserebbe piuttosto sui colossi tedeschi dell’auto ma anche sull’italiana Brembo.
“Tutti i produttori automobilistici premium tedeschi acquistano i sistemi frenanti di Brembo per i loro modelli top di gamma. Il 100% delle vetture Porsche monta sistemi Brembo. Di conseguenza, l’eventualità di una guerra commerciale avrebbe sicuramente un impatto negativo su Brembo”.
Intanto, il presidente americano Donald Trump torna a twittare, pubblicando un post in cui afferma che i dazi doganali sull’acciaio e sull’alluminio potrebbero essere modificati nel caso in cui l’America riuscisse a ottenere un Nafta “nuovo e giusto”.
“Abbiamo grandi deficit commerciali sia con il Messico che con il Canada. Il Nafta, che è al momento in fase di rinegoziazione, è un accordo cattivo per gli Usa che prevede massicci spostamenti di aziende e posti di lavoro. Le tariffe sull’acciaio e l’alluminio saranno ritirate solo con un accordo Nafta nuovo e giusto”.