Mercato dell’auto in leggero calo a febbraio, “effetto elezioni” frena gli acquisti. Giù vendite Fca (-10,8%)
Il quadro di incertezza legato alle imminenti elezioni politiche italiane impatta sull’andamento del mercato dell’auto in Italia, con i consumatori che preferiscono rimandare le decisioni di acquisto. E in particolare potrebbe aver pesato sui dati di febbraio. Dopo un lungo periodo di rialzi, e dopo un positivo avvio d’anni, nel mese di febbraio le immatricolazioni di nuove auto hanno mostrato una leggera flessione dell’1,4% a quota 181.734 vetture. I volumi immatricolati nei primi due mesi dell’anno in corso sono stati di 359.907 unità, l’1% in più rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017. Dall’Anfia segnalano che “su 34 brand presenti nella tabella del Ministero, ben 21 risultano in calo tendenziale nel mese di febbraio: 13 brand con un calo inferiore al 10% e 8 brand con un decremento a due cifre”.
“Dopo un’apertura positiva a gennaio 2018, a febbraio il mercato dell’auto registra un leggero calo (-1,4%), su cui può aver pesato l’instabilità del quadro politico e l’effetto attesa creato dal clima pre-elettorale in cui i consumatori tendono a rimandare le decisioni di acquisto“, commenta Aurelio Nervo, Presidente di Anfia. Dello stesso avviso anche il Centro Studi Promotor, secondo il quale “l’effetto elezioni”, da sempre, nel nostro Paese frena l’acquisto di beni di consumo durevoli.
Nel complesso, rimarca poi l’istituto guidato da Gian Primo Quagliano, “rispetto al tasso di crescita che ha caratterizzato il mercato dell’auto nel 2017, i primi due dati del 2018 mettono in luce una tendenza al rallentamento che è dovuta alcuni fattori“, spiega Quagliano. Oltre all’incertezza pre-elettorale bisogna considerare anche la “decisione di alcune case automobilistiche di non fare ricorso ai chilometri zero. Altro fattore di freno è il fatto che, dopo una crescita del 16% sia nel 2015 che nel 2016 e dell’8% nel 2017, una leggera frenata è normale anche nel quadro di una prosecuzione del recupero delle vendite fino al livello fisiologico (quota 2.200.000 immatricolazioni) che secondo il Centro Studi Promotor verrà raggiunto nel 2019″.
E le prospettive? Secondo l’analisi di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor i risultati del primo bimestre del 2018 sono coerenti con la previsione di una crescita nell’intero anno del 4% che porterebbe le immatricolazioni a 2.050.000 e quindi ben oltre la soglia psicologica dei due milioni. “Al momento l’unico elemento che potrebbe portare ad un ridimensionamento di questa previsione – ha affermato Quagliano – potrebbe essere un risultato elettorale che determinasse un quadro politico di incertezza tale da condizionare negativamente la ripresa dell’economia in atto dal 2014”.
Quanto a Fiat Chrysler Automobiles (Fca) a febbraio ha fatto peggio del mercato, registrando un calo di oltre il 10,8 per cento. Il mese scorso il gruppo italo-americano ha immatricola poco meno di 48 mila vetture per una quota di mercato del 26,4 per cento. Nei primi due mesi del 2018 le registrazioni di Fca sono state 98.700, per una quota del 27,4 per cento. “Anche in febbraio, così come negli ultimi mesi, è proseguita l’equilibrata gestione tra quota e risultati finanziari”, si legge in una nota del gruppo. In controtendenza i brand Alfa Romeo (in crescita del 18,6 per cento) e Jeep, che rispetto a un anno fa aumenta le immatricolazioni del 79,8 per cento.