Finanza Notizie Mondo Crime and Fraud Survey 2018 (PwC), Un’azienda su due è vittima di crimini economici nel mondo. In Italia “solo” il 23% . In cima il cybercrime

Crime and Fraud Survey 2018 (PwC), Un’azienda su due è vittima di crimini economici nel mondo. In Italia “solo” il 23% . In cima il cybercrime

Pubblicato 26 Febbraio 2018 Aggiornato 30 Maggio 2022 12:50

 

 
L’Italia è più sicura per le aziende rispetto al resto d’Europa. Il 23% delle aziende italiane dichiara di aver subito reati economico finanziari negli ultimi 24 mesi, contro un’azienda su due nel mondo (il 49%) e il 45% dell’Europa Occidentale. Non solo. Mentre a livello globale si registra un aumento di reati di oltre il 30%, il dato italiano mostra una certa stabilità rispetto al 2016 (21%).
È quanto emerge dalla Global Economic and Fraud Survey 2018 di PwC, un’ampia indagine biennale sul fenomeno delle frodi economico-finanziarie, dal cybercrime alla corruzione, che si basa su oltre 7.200 interviste in 123 Paesi, con la partecipazione di 164 aziende italiane.
Ma attenzione. “Sappiamo da tempo che le frodi aziendali in Italia sono più diffuse di quanto solitamente emerga dai dati: in parte non vengono nemmeno intercettate, in parte non vengono comunicate per ragioni di riservatezza e reticenza – avverte Alberto Beretta, Partner di PwC – Quello che spesso non aiuta ad affrontare efficacemente il problema è la parziale inadeguatezza degli strumenti che supportano le aziende nella tempestiva intercettazione e gestione dei fenomeni fraudolenti”.
 
La lista dei reati

 

 

In Italia la categoria di frode più diffusa è il cybercrime (indicata dal 45% dei rispondenti italiani), seguita da appropriazione indebita (42%), dalle frodi commesse dai consumatori (32%) e dalle frodi contabili (24%).
A livello globale, invece, le frodi maggiormente dichiarate sono l’appropriazione indebita (45%), seguita dal cybercrime (31%), frodi commesse dai consumatori (29%) e pratiche commerciali scorrette (28%).
E ancora. Se nel mondo prevalgono le frodi commesse da soggetti interni all’organizzazione (52%), in Italia si registra un forte incremento delle frodi esterne: dal 30% del 2016 al 54% del 2018, trend che riflette la crescente minaccia cyber e la diffusione di frodi perpetrate dai consumatori.

Analizzando poi i soggetti esterni autori della frode, il 47% rientra nella categoria “cliente”, circa un terzo sono “hacker” professionisti, mentre ben il 20% dei casi coinvolge intermediari, agenti (oltre che fornitori), ossia quei soggetti con cui l’azienda intrattiene rapporti di fiducia, solitamente su base continuativa. Da notare che nel 27% dei casi la frode è stata realizzata da organizzazioni criminali. Quanto alle frodi interne, gli autori sono invece prevalentemente appartenenti al junior management.
 
La sfida cyber crime

 

Rispetto all’edizione 2016, l’analisi 2018 vede quindi un forte incremento della minaccia cybercrime: in due anni le frodi dichiarate in Italia sono passate dal 20% al 45%. Tale trend riflette sia una concreta espansione del fenomeno, sia la maggiore consapevolezza delle aziende: il cybercrime è infatti indicato a livello globale (26% degli intervistati) – e ancor più in Italia (34% degli intervistati) – come la minaccia più seria per i prossimi due anni.
Quest’anno la Survey evidenzia soprattutto il cybercrime, mostrando la tecnologia come un elemento di vulnerabilità e debolezza – è il commento di Sara Martocchia, Director di PwC – In realtà la tecnologia è anche una risorsa e un’opportunità per la lotta alle frodi. Questo le organizzazioni hanno già cominciato a capirlo, sia a livello globale, sia in Italia: nel prossimo futuro ci aspettiamo una spinta al potenziamento delle tecniche di controllo e soprattutto delle strategie di prevenzione”.
Analizzando proprio il danno subito a causa dell’attacco informatico, emerge che in Italia, nella maggioranza dei casi, l’obiettivo è stato danneggiare o interrompere i processi di business (31%), sottrarre asset all’azienda (29%) o mettere in atto forme di estorsione (25%). A livello globale uno dei danni più diffusi è rappresentato anche dal furto di proprietà intellettuale e di know how aziendale.
 
Il costo delle frodi

 

Quanto al danno sconomico, in Italia metà delle aziende che hanno subito frodi dichiara che la perdita è stata superiore ai 50 mila dollari, per il 24% il danno è stato superiore al milione di dollari.

Nel valutare il costo di una frode è tuttavia necessario considerare, oltre alla perdita diretta, anche i costi di investigazione della frode – che per un’azienda su tre è di importo pari o superiore alla perdita economica – e ancora eventuali sanzioni dalle Autorità, i possibili contenziosi, ma soprattutto gli effetti sulla reputazione e gli impatti sulle relazioni di business.