Caro petrolio fa crescere spesa alla pompa degli italiani anche a inizio 2018
Effetto caro petrolio per le stasche degli italiani. Nel primo mese dell’anno i consumi di carburante (benzina e diesel) sono scesi, ma la spesa alla pompa è cresciuta per l’effetto dell’aumento dei prezzi alla pompa.
In gennaio gli italiani hanno così speso 4,178 miliardi per acquistare benzina e gasolio auto. Rispetto allo stesso mese del 2017 vi è stata una crescita dell’1,3% derivante dall’effetto combinato di un calo dei consumi dell’1,1% e di un aumento dei prezzi del 2,5%. “In sostanza – commenta il Centro Studi Promotor nella sua nota mensile sulla spesa e i consumi di benzina e gasolio auto – gli italiani in gennaio hanno speso di più pur avendo consumato di meno. Il calo dei consumi è imputabile al rinnovamento del parco circolante in atto che ha fatto aumentare la quota dei veicoli più giovani. Questi veicoli hanno infatti consumi più bassi per effetto dell’innovazione tecnologica che sta fortemente riducendo il fabbisogno di carburanti non solo per ragioni economiche, ma anche per ragioni ecologiche dato che l’inquinamento è strettamente legato ai consumi”.
A febbraio segnali stabilizzazione prezzi
Il risparmio sui consumi è stato vanificato dall’aumento dei prezzi alla pompa. Anche in gennaio i prezzi di benzina e gasolio auto hanno continuato ad aumentare secondo una tendenza delineatasi a metà 2017 dopo una fase di segno opposto in corrispondenza con il muvimento del prezzo del petrolio, risalito con decisione da metà 2017. “Nel mese in corso – informa Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – la crescita dei prezzi sembra essersi arrestata”. In febbraio per la benzina si è passati da 1,573 euro nella prima settimana a 1,570 euro nella seconda e a 1,553 euro nella terza settimana, mentre per il gasolio la sequenza dei prezzi nello stesso periodo è stata 1,448 euro, 1,443 euro, 1,424 euro.