Bce: oggi (o domani) si sceglie il vice Draghi, Berlino già lavora per Weidmann presidente
Testa a testa tra lo spagnolo de Guindos e l’irlandese Lane per la successione a Victor Constantio come vice presidente dellesa Bce con sullo sfondo già la battaglia per la futura presidenza dell’Eurotower quando scadrà il mandato di Mario Draghi. Molto attiva soprattutto la Germania che preme a favore di de Guindos con probabilmente l’intento di assicurarsi l’appoggio della Spagna alla candidatura di Jens Weidmann alla guida della Bce.
Se la commissione economica del Parlamento europeo si è espressa settimana scorsa a favore del governatore della banca centrale irlandese, Philip Lane, dopo le consultazioni con i due candidati. Da Bruxelles emerge però un orientamento opposto con Berlino e Parigi pronte a coalizzarsi sulla candidatura di de Guindos e arrivare già oggi alla sua nomina senza la necessità di andare al voto domani (necessaria una maggioranza qualificata di 14 Paesi della zona euro che rappresentino almeno il 65% della popolazione).
Lane gode da canto suo di sostegni trasversali di altri paesi come l’Italia e potrebbe disporre di una maggioranza in Parlamento. De Guindos aveva già provato ad assumere un ruolo importante nelle istituzioni di Eurolandia correndo per la presidenza dell’Eurogruppo. Lo spagnolo manca di esperienza nel sistema delle banche centrali e il fatto di essere un politico attivo potrebbe rappresentare una potenziale minaccia all’indipendenza della Bce.
Weidmann favorito per il dopo Draghi
Sullo sfondo ci sono le manovre in vista della scelta del presidente in vista della scadenza del mandato di Mario Draghi (ottobre 2019). L’Italia guarda con forte apprensione a tale marcia di avvicinamento poichè l’arrivo di un governatore “falco” come il tedesco Jens Weidmann potrebbe mettere sotto pressione Btp, spread e a cascata anche il settore bancario.
Da un sondaggio Bloomberg condotto tra 34 economisti vede proprio Weidmann, attuale presidente della Bundesbank, favorito alla successione di Mario Draghi. Weidmann, con un punteggio di 84 su 100, risulta in forte vantaggio rispetto al francese Villeroy de Galhau, più vicino alle convinzioni di politica monetaria di Draghi, e l’irlandese Philip Lane.
Weidmann in passato si è più volte fermamente opposto al piano di quantitative easing della Bce e nelle ultime sue dichiarazioni ha confermato la richiesta che il QE finisca nei termini previsti (settembre 2018).