Quando il risparmio è di coppia, rende più felici (ricerca Ing)
Le coppie che condividono i risparmi sono più felici. Questa la tendenza che emerge dall’ultima indagine internazionale sul risparmio realizzata da Ing su di un campione di 15 mila risparmiatori in Europa, Stati Uniti e Australia, di cui 1.000 italiani. Lo studio, che indaga la correlazione tra risparmi e felicità, mostra come nella maggioranza dei casi (67%) gli italiani che si dichiarano infelici esprimono anche un disagio rispetto i propri risparmi. Parallelamente, fra coloro che si dichiarano felici sono più frequenti le persone con un buon confort sul proprio livello di risparmi (40%) o che si dichiarano neutrali rispetto ad esso (43%).
Secondo l’analisi condotta da Ing, tra le strategie per gestire il bilancio finanziario, in più di un caso su due (54%), le coppie italiane ricorrono alla condivisione delle proprie risorse. Il dato è in media con il resto d’Europa (53%), dove sono gli austriaci ad avere un atteggiamento “individualista”, seguiti dagli inglesi. Nei Paesi Bassi (64%) e in Romania (71%) la condivisione delle risorse finanziarie con il partner è invece molto comune.
La ricerca si sofferma, in particolare, sulla stretta correlazione nelle coppie tra la scelta di condividere i propri risparmi e la felicità: le coppie che nella vita si dichiarano felici in sei casi su dieci hanno scelto di condividere i propri risparmi, mentre solo il 24% di chi afferma di essere appagato sceglie per il budget di coppia una collocazione separata. Ma quali sono le principali ragioni che portano un partner a non condividere le proprie risorse? La volontà di mantenere riserbo sulla propria vita privata (28%) e la consapevolezza di gestire meglio i risparmi rispetto all’altra metà (34%).
Italiani, un popolo di buoni risparmiatori
Gli italiani rimangono dei buoni risparmiatori e poco indebitati. Dallo studio emerge che solo uno su quattro dichiara di non avere risorse accantonate. Quando a corto di liquidità, gli italiani, pur confermandosi relativamente poco propensi a indebitarsi, dichiarano di ricorrere soprattutto a prestiti personali (23%). Meno frequente il ricorso a carte di credito (10%), scoperto di conto corrente (8%) e aiuto di amici e parenti (7%).