Corte dei Conti: bilancio pubblico migliora. Non bisogna però abbassare la guardia, famiglie ancora in difficoltà
I conti pubblici italiani migliorano, ma non bisogna abbassare la guardia perché tante famiglie restano in difficoltà. Questo l’avvertimento lanciato dal presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, durante la cerimonia del suo insediamento alla guida della Corte dei conti e dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018.
“Il miglioramento dei risultati economici e dei conti pubblici conseguito dall’Italia negli ultimi anni non consente di abbassare la guardia. L’uscita dalla recessione e la ripresa non pongono, infatti, ancora termine alle difficoltà quotidiane di tante famiglie”, ha dichiarato Buscema sottolineando che “gli andamenti in termini di crescita economica non consentono di annullare gli angusti spazi entro cui si deve muovere oggi la Pubblica Amministrazione”.
Ulteriore crescita debito pubblico è una strada preclusa
Il nuovo presidente ha inoltre avvertito che “il quadro attuale della finanza pubblica ci indica come non più praticabile il percorso che, per assicurare i necessari livelli di servizi alla collettività, faccia ricorso ad una ulteriore crescita del debito pubblico“. Buscema la definisce come “una via preclusa non tanto dagli obblighi che ci provengono dall’esterno, dagli accordi europei, quanto piuttosto dal rispetto di un maggiore equilibrio intergenerazionale nella ripartizione degli oneri“.
Lo scenario attuale, dopo dieci anni di profonda crisi economico-finanziaria, anni di recessione, di deflazione, di riduzione del reddito disponibile delle famiglie, è in miglioramento, con la graduale ripresa della produzione, al traino delle esportazioni e, più timidamente, dei consumi. Da tempo la Corte dei conti segnala una progressiva inversione di tendenza nel processo di riequilibrio dei conti pubblici, in termini di riduzione della spesa pubblica e dei tassi d’interesse. “Non va, tuttavia, sottaciuto come ciò sia avvenuto anche per effetto del congelamento della dinamica dei redditi del pubblico impiego e con una compressione della spesa per investimenti talmente forte da creare preoccupazione per lo stesso mantenimento del capitale fisso a disposizione del sistema”, ha aggiunto il presidente della Corte dei conti.
Gentiloni: congiuntura favorevole non induca a rallentare ritmo riforme
“La congiuntura economica favorevole non deve indurci in alcun modo a rallentare il ritmo delle riforme, e tanto meno ad abbandonare la strada della serietà sui conti pubblici e l’impegno graduale alla riduzione del nostro debito pubblico”. A dirlo il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, intervenuto all’insediamento del presidente della Corte dei Conti e all’inaugurazione dell’Anno giudiziario. “All’incoraggiante situazione della crescita corrisponde un andamento positivo dell’avanzo primario: sarà dell’1,7% nel 2017 e potrebbe ulteriormente migliorare superando il 2% nel 2018”, ha aggiunto Gentiloni.