Critpovalute: autorità UE vedono altissimi rischi di perdere tutto, permane buco normativo
Nuova presa di posizione contro gli acquisti non consapevoli di bitcoin. “I consumatori che acquistano valute virtuali devono essere consapevoli che esiste un alto rischio di perdere una grande quantità, o addirittura tutto, il denaro investito”, è l’allarme lanciato congiuntamente dalle agenzie europee responsabili per le banche (Eba), le assicurazioni e le pensioni (Eiopa) e mercati mobiliari (Esma). Le tre autorità di vigilanza europee sottolineano come le valute virtuali come il Bitcoin sono soggette a un’estrema volatilità dei prezzi e hanno mostrato recentemente chiari segni di una bolla dei prezzi.
Scambi non regolamentati da diritto UE
Gli scambi delle criptovalute non sono regolamentati dal diritto dell’Unione Europea, il che significa che i consumatori che acquistano queste valute non beneficiano di alcuna protezione associata ai servizi finanziari regolamentati. Ad esempio, se uno scambio di Bitcoin fallisce o se i consumatori hanno il denaro rubato perché il loro account è soggetto a un attacco informatico; non esiste una legge dell’UE che copra le loro perdite.
Eba, Esma e Eiopa sottolineano poi come alcuni scambi di criptovalute sono stati sottoposti a gravi problemi operativi in passato. Durante queste interruzioni, i consumatori non sono stati in grado di acquistare e vendere le valute virtuali quando volevano e hanno subito perdite a causa delle fluttuazioni dei prezzi durante il periodo di interruzione.
Tra i fenomeni che si sono diffusi notevolmente negli ultimi mesi è quello del la produzione abusiva di criptomonete da parte di hacker che sfruttano la potenza di calcolo di una rete di computer all’insaputa della vittime. Questo fenomeno, chiamato criptomining, nel periodo luglio-dicembre 2017 ha visto nel mondo un’azienda su cinque colpita da un virus per la produzione di criptovalute (dati del rapporto Check Point Software Technologies).