Corsa ai bancomat di Hong Kong, prelievi effettuati con fino a 50 carte di credito a persona
Situazione di massima allerta a Hong Kong dove, negli ultimi tre mesi, i prelievi presso i bancomat sono stati interessati da una forte impennata. Stando alle indiscrezioni che circolano nel settore finanziario e che sono state riportate da Reuters, in alcuni casi avverrebbero attraverso l’utilizzo di 50 carte di debito e credito insieme.
L’Autorità monetaria di Hong Kong (HKMA) – che sarebbe la banca centrale di Hong Kong – ha preferito non diffondere i dati sui prelievi relativi agli ultimi tre mesi, rendendo noti comunque i numeri su base mensile, che confermano prelievi effettuati attraverso carte emesse dalle banche continentali per un valore di 2-6 miliardi di dollari di Hong Kong, nel corso del 2017.
“L’HKMA è consapevole delle indiscrezioni riportate dai media sui prelievi di contanti effettuati da persone in possesso di diverse carte emesse nella Cina continentale, presso gli sportelli bancomat di Hong Kong – si legge nel comunicato della banca centrale – Stiamo monitorando la situazione e siamo in contatto con il settore bancario e con la polizia”.
Arthur Yuen, vicedirettore dell’autorità monetaria del paese, ha poi ignorato quei rumor secondo cui i prelievi mensili sarebbero di ben 20 miliardi di dollari di Kong Kong. Ma i rumor su tale entità continuano a circolare.
“Voglio chiarire che non abbiamo mai visto numeri del genere, e che non sappiamo da dove siano arrivati. Il numero dei prelievi, è vero, è molto volatile, ma non ha mai raggiunto quel livello così elevato. La cosa più importante è che le banche monitorino questi prelievi. Nel caso in cui dovessero rilevare una qualsiasi transazione sospetta...dovrebbero segnalare la situazione alle autorità competenti per assicurare il rispetto della legge”.
Nessun commento è stato rilasciato dai dirigenti di BOC Hong Kong Holdings, divisione di Bank of China, di HSBC e di Standard Chartered, che dispongono di un’ampia rete di sportelli Bancomat a Hong Kong.
Misure per intervenire e inchiodare chi effettua i prelievi sono state nel frattempo rafforzate a Macao, dove circa 1.040 sportelli Bancomat sono stati muniti di dispositivi ad hoc per l’identificazione dei clienti, in linea con le misure KYC (“know your customer”, ovvero conosci il tuo cliente), tra cui la tecnologia di ricognizione facciale.
L’Autorità monetaria di Hong Kong ha precisato in ogni caso di non perseguire chi ritira contanti con Bancomat a favore di altri, in quanto tale misura non è di per sé illegale (lo è invece per la Cina continentale).
Vale la pena ricordare che proprio le autorità valutarie della Cina continentale hanno deciso di limitare i prelievi internazionali effettuati attraverso l’utilizzo di carte domestiche, fissando un massimo di 100.000 yuan (l’equivalente di 15.815 dollari Usa) all’anno e 10.000 yuan al giorno e stabilendo che, a prelevare gli importi, siano solo i legittimi proprietari delle carte di credito e di debito.
La decisione è stata presa da Pechino in linea con una politica economica che si basa sul controllo sui capitali, al fine di prevenirne la fuga, e che è stata inaugurata dal governo di Pechino nel 2016.
E’ possibile che proprio tali misure restrittive, insieme a quelle entrate in vigore a Macao, abbiano portato diversi consumatori a rifugiarsi a Hong Kong, dove appunto l’utilizzo di diverse carte di debito sia proprie che di altre persone è consentito dalla legge.
Stando a fonti interpellate dal South China Morning Post, inoltre, ciascun individuo può ritirare fino a 30 milioni di dollari di Kong Kong al giorno.
A fronte del boom dei prelievi si è verificato anche un boom dei crimini, culminati nel furto recente di 350.000 dollari di Hong Kong, ai danni di due uomini in possesso di 50 carte bancarie presso uno sportello Bancomat della città.