Imprese: 46mila in più nel 2017, il 60% della crescita è al Sud
Anche nel 2017 le nuove attività economiche hanno superato quelle che hanno chiuso i battenti. Sono infatti 46mila in più le imprese iscritte nei registri delle Camere di commercio, con una crescita dello 0,7% rispetto al 2016. Merito soprattutto della spinta che viene dalle regioni del Mezzogiorno, cui si deve quasi il 60% dell’aumento complessivo, una quota record nella storia del saldo nazionale. E’ ciò che emerge dalla ricerca sulla nati-mortalità delle imprese italiane elaborata da Unioncamere–InfoCamere. Secondo lo studio, si è assistito a un ulteriore rallentamento della nascita di nuove imprese (l’1,8% in meno del 2016) ma una più consistente frenata delle chiusure (il dato più contenuto degli ultimi 12 anni), in calo del -3,4% rispetto all’anno precedente.
Al netto di Piemonte (-965), Emilia-Romagna (-636), Friuli Venezia Giulia (-431) tutte le altre regioni italiane hanno chiuso il 2017 con un bilancio anagrafico positivo, con il Lazio a fare da battistrada (10.648 imprese in più), seguito da Campania (+9.472) e Sicilia (+7.518). Quanto ai settori, a livello complessivo quelli che hanno fatto registrare gli aumenti maggiori nel numero di imprese registrate sono stati il turismo (+10.335), i servizi alle imprese (+7.206 ) e le attività professionali scientifiche e tecniche (+5.494). A chiudere in rosso, invece, sono state le attività manifatturiere (-2.648), le costruzioni (-1.913) e l’agricoltura (-447).
Se però si guarda all’andamento dei settori al Sud, il quadro si presenta in parte in controtendenza e mostra soprattutto una forte concentrazione del saldo attivo nel turismo (sempre in testa tra le vocazioni imprenditoriali più scelte) e nell’agricoltura (+2.810). Bilanci più che positivi al sud anche nel commercio (+1.970) e nelle costruzioni (+1.284).