Lavoro: occupazione verso livelli pre-crisi. In forte crescita lavoro a chiamata
Prosegue la crescita dell’occupazione nel corso del terzo trimestre che si avvicina ai livelli pre-crisi; tra le tipologie contrattuali aumentano le posizioni a tempo determinato e diminuiscono (seppur di poco) quelle a tempo indeterminato, ed è boom di lavori a chiamata. È questo in estrema sintesi lo scenario che emerge dall’ultima nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione relative al terzo trimestre sulla base dei dati congiunti di Istat, ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Inps, Inail e Anpal.
Secondo la pubblicazione trimestrale, il tasso di occupazione destagionalizzato è risultato pari al 58,1%, in crescita di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente. “Considerando l’ultimo decennio (2008-2017), il tasso aumenta di oltre due punti percentuali rispetto al valore minimo (terzo trimestre 2013, 55,4%), proseguendo nella tendenza al recupero dei livelli massimi pre-crisi (58,8% nel secondo trimestre del 2008)”, si legge nella nota.
Soffermandosi sulle tipologie di contratto, le posizioni a tempo determinato aumentano mentre quelle a tempo indeterminato sono in lieve flessione. “Se le prime crescono ininterrottamente dal secondo trimestre 2016, le posizioni a tempo indeterminato si riducono per la prima volta dopo dieci trimestri di crescita. Il numero di attivazioni a tempo determinato raggiunge il livello massimo (1 milione 868 mila) della serie storica dal primo trimestre 2011, con l’incidenza sul totale delle attivazioni che sale al 77,6%”.
Secondo i dati Istat sulle forze di lavoro, si continua a registrare un aumento tendenziale dell’occupazione (+303 mila) a fronte della diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-71 mila) e, soprattutto, degli inattivi (-300 mila). E nel penultimo trimestre dell’anno, torna a crescere l’occupazione anche tra i giovani e il relativo tasso, sia in termini tendenziali sia congiunturali. “Significativo – segnala la nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione di Istat, Inps e ministero del Lavoro – l’impatto dell’invecchiamento della popolazione sul mercato del lavoro che contribuisce a spiegare la crescita del numero degli occupati ultracinquantenni, indotta anche dall’allungamento dell’età pensionabile”.
Tra le tendenze in atto, l’aumento del numero di lavoratori a chiamata nel corso del terzo trimestre 2017 che mostra “una nuova forte crescita (+77,9%)“. Si continua così a percorrere la strada iniziata dal secondo trimestre (+75,6%), soprattutto dopo l’abrogazione dei voucher. Analogamente prosegue il significativo aumento del numero dei lavoratori somministrati (+23,8% nel terzo trimestre 2017), in crescita tendenziale dal secondo trimestre 2013, con una forte accelerazione a partire dal primo trimestre 2017 (+22,5%) e confermata nel secondo del 2017 (+24,4%).