Bitcoin mania, alert Sec e autorità mercati: c’è chi accende un mutuo pur di comprare la criptovaluta
Ora la Sec e le altre autorità che vigilano sui mercati iniziano davvero a preoccuparsi per la “mania” esplosa per il Bitcoin. Nelle stesse ore in cui vengono lanciati sulla piattaforma CBOE i futures sulla criptovaluta, arrivano diversi avvertimenti.
Jay Clayton, presidente della Sec, mette in guardia per esempio gli investitori dal pericolo di puntare, in generale, sulle criptovalute, dicendo chiaramente che le operazioni di trading e le ICO (initial coin offerings), potrebbero rappresentare una violazione delle leggi federali sugli strumenti finanziari.
A mettere la comunità degli investitori sull’attenti è anche Joseph Borg, direttore generale della North American Securities Administrators Association, organizzazione nata per la protezione degli investitori.
“C’è gente che sta accedendo mutui per finanziare l’acquisto di Bitcoin – ha detto Borg, intervistato dalla Cnbc – richiede carte di credito, contrae prestiti presentando come garanzia l’equity della propria casa”.
Ma, continua Borg: “(Il Bitcoin) non è qualcosa su cui, chi guadagna $100.000 all’anno, ha un mutuo e due figli all’università, dovrebbe investire”.
Clayton ha inoltre ammesso che “diversi timori sono stati sollevati riguardo alla criptovaluta e ai mercati ICO, incluso quello secondo cui gli investitori godono in questi casi di un grado di protezione decisamente inferiore rispetto a quello presente nei nostri mercati tradizionali, correndo di conseguenza il rischio di cadere vittime di frodi e manipolazioni”.
Inoltre, “se un’opportunità sembra troppo buona per essere vera, o se ci sono pressioni per agire velocemente, siate estremamente cauti e consapevoli del rischio che il vostro investimento potrebbe andare perduto”, ha continuato il numero uno della Sec, in un comunicato rivolto agli investitori.
A proposito delle operazioni di ICO, queste permettono alle start-up nate con le tecnologie utilizzate per le criptovalute, come quella del blockchain, di emettere monete virtuali che possano essere acquistate dagli investitori.
Si tratta di offerte ed emissioni che sono diventate più comuni nell’arco dell’ultimo anno, anche se i dati su tali operazioni sono piuttosto scarsi, visto che si tratta di un mercato non regolamentato.
Proprio per questo, la Sec ha fermato nella giornata di ieri una ICO, in quanto l’offerta non era stata registrata presso l’autorità di regolamentazione.
Il divieto ha colpito la società Munchee, che aveva pianificato di raccogliere $15 milioni di capitale emettendo le “MUN tokens”, che avrebbero potuto essere acquistate o accumulate dagli utenti che avessero scritto recensioni sui ristoranti utilizzando la sua APP.