Manovra 2018 da oggi in Parlamento con un record di 6mila emendamenti, si dovrà scendere sotto il migliaio
La manovra 2018 approda oggi alla Camera per la prima scrematura dei 6mila emendamenti presentati, per la precisione 5.905 che rappresentano un record nella legislatura. L’obiettivo è ridurli a meno di un migliaio, o meglio non più di 820 richieste di modifica. Un lavoro arduo entro una tempistica piuttosto serrata: martedì scatta il termine per la presentazione delle modifiche, da mercoledì prenderà il via il voto sulle proposte selezionate per poi chiudere tra domenica e lunedì prossimo con il testo atteso in Aula martedì 19 dicembre.
Dalla riforma della governance dell’Inps, a quella del rito sommario per accelerare i tempi della giustizia civile, ma anche la stretta sull’uso del cellulare alla guida e l’introduzione del seggiolino anti-abbandono. “Si tenta di inserire tutto il possibile sull’ultimo treno prima della fine della legislatura”, commentano da Confcommercio. Tra i quasi 6mila emendamenti alla manovra 2018 presentati in commissione Bilancio alla Camera compaiono anche provvedimenti che sono finiti sul binario morto e con scarse o nulle chance di trovare spazio visti i tempi strettissimi prima dello scioglimento delle Camere in vista delle elezioni.
I capitoli su cui si concentrerà la commissione dovrebbero andare dal completamento del pacchetto pensioni con l’ampliamento della platea dell’Ape social, al pacchetto enti locali, in particolare per Comuni e Regioni, al bonus bebè, che dovrebbe essere confermato fino a 3 anni di vita dei bimbi. Proposte che dovranno però fare i conti con le casse dello Stato. “Per questi ultimi due temi, e per le altre proposte che si tenterà di fare passare alla Camera, le risorse sono al lumicino, visto che i senatori hanno utilizzato quasi tutto il fondo per le spese indifferibili destinato alle modifiche parlamentari”, afferma Confcommercio, secondo cui proprio per questa ragione verrà discusso anche il restyling della web tax, che dovrebbe essere anticipata al 2018, allargata anche all’e-commerce e con una riduzione del prelievo all’1-2%, con l’obiettivo di portare in cassa almeno 600 milioni. Sul tavolo anche le modifiche al servizio postale universale, per includere i pacchi fino a 5 kg.