Mutui: vince il tasso fisso scelto da tre italiani su quattro, durata media è di 24 anni
Il momento positivo del mercato dei mutui in Italia prosegue. Complice tassi di riferimento a livelli ancora molto bassi, spread convenienti e quotazioni immobiliari interessanti. Secondo l’analisi dell’ufficio studi di Tecnocasa, le erogazioni sono in aumento da tre anni consecutivi e nel solo primo semestre dell’anno sono salite dell’11,7%. La spinta alla crescita sembra però aver diminuito la sua forza. Il mercato sembra aver trovato la sua dimensione e il calo delle surroghe e sostituzioni compensa la crescita delle operazioni di acquisto.
Tasso fisso rimane il favorito, la durata media è di 24 mesi e l’importo sui 114mila euro
Guardando nel dettaglio l’andamento dei mutui, emerge che il tasso fisso rimane ancora il favorito dalle famiglie italiane con il 74,1% delle preferenze. La durata media del mutuo si aggira intorno a 24 anni. La maggioranza dei mutui stipulata (70,2%) ha una durata compresa tra 21 e 30 anni. infine, per quanto riguarda l’importo, emerge che il 39% dei mutui stipulati si aggira tra 100 e 150mila euro, seguito da un 38% che ha un importo compreso tra 50 e 100mila euro. L’importo medio del mutuo a livello nazionale si aggira intorno a 113.700 euro, anche se l’Italia nord orientale e nord occidentale registrano un importo medio di mutuo superiore alla media, mentre l’Italia meridionale e insulare registra importi di mutuo più bassi, riflettendo prezzi immobiliari più contenuti.
40 anni è l’età media del sottoscrittore di mutui
Guardando al profilo delle persone che richiedono i mutui in Italia, si evidenzia che la stragrande maggioranza (il 72%) di coloro che hanno acceso un mutuo nella prima parte del 2017 ha un’età compresa tra 18 e 44 anni, con la percentuale maggiore nella fascia tra 35 e 44 anni. A livello nazionale l’età media è di 39,7 anni. Al crescere dell’età diminuisce la percentuale di coloro che ricorrono al mutuo. Sotto il profilo della nazionalità, l’85,6% dei cittadini finanziati è di origine italiana. Rispetto ai semestri precedenti è in diminuzione la percentuale degli stranieri, che è passata dal 17,3% del II semestre 2016 al 14,4% del I semestre 2017. Quest’ultima percentuale sale al 33,5% nelle regioni dell’Italia Nord Orientale.