Tredicesime “reali” più magre quest’anno, colpa dell’inflazione che sale più dei salari
Oltre 33 milioni di italiani si apprestano a ricevere, o hanno già ricevuto, l’ambita tredicesima mensilità. Al netto delle ritenute Irpef, l’importo complessivo che pensionati e lavoratori dipendenti incasseranno sfiorerà i 36 miliardi di euro secondo i calcoli della CGIA di Mestre. A beneficiarne sarà anche l’erario: le ritenute Irpef assicureranno al fisco un gettito di circa 10,4 miliardi di euro.
La Regione che presenta il più alto numero di beneficiari è la Lombardia: le persone interessate dalla gratifica natalizia saranno poco più di 6 milioni. Seguono i 3.197.000 residenti nel Lazio e i 2.869.000 abitanti nel Veneto.
Tredicesime in calo sia per pensionati che per dipendenti
Quest’anno le tredicesime saranno più magre sia per i pensionati sia per i lavoratori dipendenti con un importo reale leggermente inferiore di quanto percepito l’anno scorso. Il motivo è da ricercare nell’aumento marginale dei salari rispetto a quello del costo della vita. “L’inflazione, infatti, nel 2017 è aumentata dell’1,4 per cento, mentre le retribuzioni contrattuali sono salite solo dello 0,5 per cento”, sottolinea il Segretario della CGIA Renato Mason. “Speriamo – aggiunge Mason – che una buona parte di questi 30 miliardi di euro di liquidità sia destinata agli acquisti natalizi. Un’opportunità che potrebbe ridar fiato ai magri bilanci di tanti negozianti e piccoli artigiani che anche quest’anno hanno faticato a mantenere la saracinesca aperta”.
Nelle tredicesime niente Bonus 80 euro
L’Ufficio studi della CGIA precisa che le tredicesime dei lavoratori dipendenti non beneficeranno del bonus Renzi. “I dipendenti che anche nel 2017 hanno beneficiato del bonus – ricorda il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – non potranno disporre di questa agevolazione sulla mensilità aggiuntiva: la legge, infatti, non lo prevede. Anzi, non è da escludere, come purtroppo è già avvenuto, che alcuni dipendenti che hanno percepito lo sconto fiscale fino ad ora siano costretti a restituirlo. Ricordo, infatti, che gli 80 euro in più in busta paga spettano a coloro che non superano i 24.000 euro di reddito e in misura minore se lo stesso è compreso tra i 24.000 e i 26.000 mila euro. Pertanto, se nel corso dell’anno sono state superate queste soglie, senza che il datore di lavoro ne abbia tenuto conto, la restituzione di quanto percepito avverrà con la decurtazione della busta paga di dicembre”.