Povertà: Uil, REI rappresenta primo passo nella lotta a povertà assoluta
Il 30% delle persone residenti in Italia è a rischio povertà ed esclusione sociale, pari a 18 milioni di persone. E’ l’allarme arrivato dai dati odierni dell’Istat che si aggiunge a quanto emerso dall’ultimo rapporto Censis, presentato lo scorso 1° dicembre che, facendo riferimento al periodo 2007-2016, evidenziava un +96,7% di famiglie in condizioni di povertà assoluta e un incremento del 165% rispetto al 2007.
“Volgendo lo sguardo al futuro – commenta Silvana Roseto, segretaria confederale della Uil – occorre fronteggiare il rischio del trend della condizione di povertà al quale abbiamo assistito in questi anni e che i dati hanno confermato, anche perché dalla povertà a cascata derivano tutta una serie di conseguenze che innescano meccanismi non virtuosi: dalla povertà educativa all’allarmante fenomeno della sanità negata, dall’impossibilità di seguire stili di vita adeguati, con tutte le conseguenze che ne derivano in tema di prevenzione, al rischio di farsi trascinare nell’illusione della vincita facile con il gioco d’azzardo. Insomma la povertà diviene sinonimo di vulnerabilità, in quanto nella crisi e nell’emergenza a pagarne maggiormente le spese è chi versa in condizione di estremo disagio”.
La nuova misura del Rei (Reddito d’Inclusione) “rappresenta un primo traguardo nell’alveo della lotta alla povertà assoluta e di contrasto all’esclusione sociale”, asserisce la Roseto.