Borse europee positive, seduta da incubo per Dialog Semiconductor
Nonostante il ritorno delle nubi del Russiagate, il via libera del Senato americano alla riforma fiscale spinge i listini europei. “Un’ipotesi di impeachment rimane ancora poco probabile, dato che necessita una maggioranza semplice alla Camera, attualmente in mano ai repubblicani”, ha commentato Vincenzo Longo di IG. “Senza contare poi che il processo si sposterebbe poi al Senato, dove sarà necessaria la maggioranza dei 2/3 per una rimozione della carica da presidente (cosa che non si è mai verificata sinora)”.
Francoforte ha terminato in rialzo dell’1,53% a 13.058,55 punti, il Cac40 è salito dell’1,36% a 5.389,29 e l’Ibex dell’1,23% a 10.208,60. Il listino londinese, +0,53% a 7.338,97 punti, è stato frenato dal rafforzamento della sterlina in scia dei progressi nelle trattative per l’uscita di Albione dall’UE.
A livello di singole performance, nuovo tonfo di Dialog Semiconductor (-24,06%), che ha confermato le indiscrezioni relative il possibile abbandono da parte del suo maggiore cliente: Apple. A dispetto dei rumor, ha precisato la società, il divorzio non avverrà nel 2018. +0,93% di Rio Tinto, che ha annunciato che Simon Thompson dall’anno prossimo sostituirà Jan du Plessis alla carica di presidente, e +1,38% di Ryanair dopo la diffusione dei dati sul traffico a novembre.
Nel mese che si è da poco concluso, il vettore irlandese ha registrato 9,3 milioni di passeggeri, contro gli 8,8 milioni di un anno fa. Tra gennaio e novembre il dato segna un +11% a 128,7 milioni. Segno più anche per il fattore di carico, passato in un anno dal 95 al 96 per cento.
In agenda macro le indicazioni migliori delle stime arrivate dal PMI costruzioni britannico e dal totale dei disoccupati spagnoli, il primo è salito da 50,8 a 53,1 punti mentre i secondi sono cresciuti di “sole” 7,3 mila unità. Sotto il consenso l’indice di fiducia Sentix, sceso da 34 a 31,1 punti, e in linea con le stime i prezzi alla produzione di Eurolandia (+0,4% mensile). Nella seconda parte è stata la volta del dato relativo gli ordini alle industrie statunitensi (-0,1% mensile).