Alitalia: Lufthansa rimane in pista, l’offerta è di 300 milioni. Ma rimane il nodo sugli esuberi
Lufthansa rimane in pista per una possibile rilevazione di Alitalia. Il vertice a Francoforte dei tre commissari straordinari della ex compagnia di bandiera capitanati da Luigi Gubitosi è terminato ieri confermando il vettore tedesco in decisa posizione di vantaggio rispetto agli altri pretedenti. La trattativa dunque avanza, con l’obiettivo di chiuderla prima delle elezioni in Italia, previste nella primavera del 2018. Rimane però ancora il nodo esuberi.
Lufthansa pronta a mettere sul piatto fino a 300 milioni, ma con 2.000 esuberi
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, nel corso dell’incontro di ieri sarebbe emersa la cifra che i tedeschi sono a pronti a sborsare per rilevare parte degli asset di Alitalia. In una lettera allegata al piano industriale, ma ancora non consegnata formalmente, compare la cifra di 250-300 milioni di euro (contro i 400 milioni che il fondo statunitense Cerberus sarebbe disposto a sborsare per rilevare tutti gli asset di Alitalia). Il prezzo potrà variare a seconda delle condizioni che il governo e i commissari richiederanno per chiudere la transizione.
Le distanze riguardano soprattutto i livelli occupazionali. Nei piani di Lufthansa c’è una “New Alitalia” che a regime abbia 6.000 dipendenti e una flotta di 90 aerei. Complessivamente gli esuberi dovrebbero toccare quota 2 mila. Rispetto alla richiesta del governo, che punta a ridurre al minimo i licenziamenti, ballerebbero 900-1.000 posti di lavoro. Secondo il piano industriale messo a punto dai tedeschi, verrebbe invece potenziata l’attività di manutenzione in Italia. Non solo. L’organico di piloti e hostess verrà mantenuto in vista di un potenziamento delle rotte a lungo raggio in partenza da Fiumicino e allo sviluppo dei voli anche a Milano.