Padoan fa lo stopper sulle pensioni: bisogna pensare ai giovani
Nessun dietrofront sulle pensioni. Dopo l’avvertimento di ieri da parte di Bruxelles, anche il ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan stoppa ogni richiesta che arriva da politica e sindacati sottolineando nuovamente la necessità di guardare ad altre priorità, a partire dai giovani. “Oggi essere di sinistra vuol dire cercare una crescita inclusiva e sostenibile – dice Padoan in un’intervista a Repubblica – che sia condivisa con gli strati più deboli della società e che duri nel tempo. Dunque ci vuole impegno per chi è debole oggi ma anche per chi potrebbe essere debole domani, cioè le generazioni future”. Sulle pensioni, una rinuncia all’adeguamento dell’età alla speranza di vita “avrebbe fatto saltare parametri che la Commissione europea ritiene fondamentali per il contenimento del debito”, fermo restando che per chi fa lavori duri e vuole andare in pensione è stata trovata una soluzione per permettere a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima di altri.
Il numero uno di via XX Settembre pone l’accento sulla spesa pubblica per le pensioni, la voce che è più aumentata negli ultimi anni, mentre le altre sono scese: “Le pensioni non sono quelle che hanno sofferto di più, per i giovani bisogna fare di più, sempre di più”. Sulle somme stanziate per i giovani il ministro rimarca come avrebbe voluto fare di più, ma si è fatto comunque uno sforzo notevole considerando le limitate risorse a disposizione. Per gli sgravi contributivi alle assunzioni dei giovani ci saranno 323 mln il primo anno per poi salire a 800 mln il secondo e 1,2 miliardi il terzo anno.
Carige e Creval non sono dei focolai di crisi
Il ministro delle Finanze ha anche fatto il punto sulle banche con le ultime criticità legate a Banca Carige e Creval. “Carige ha concluso un accordo per un aumento di capitale con un’operazione pienamente di mercato. Non è un focolaio di crisi, ma una coda”, rimarca Padoan. Relativamente a Creval, il ministro rimarca come sia stato lanciato un forte aumento di capitale proprio quando l’addendum della Bce ha reso tutti un po’ più nervosi. In merito all’addendum della Vigilanza della Bce che chiede alle banche di accantonare riserve fino al 100% per coprire i loro crediti deteriorati, Padoan ritiene “importante che le banche si liberino dalle sofferenze ma non devono farlo a velocità eccessiva, sennò i mercati reagiranno male quando gli istituti saranno costretti a nuovi aumenti di capitale. E la sede giusta per proporre norme che riguardano tutte le banche della zona euro è la Commissione e non la Bce”.