Bollette: contributo di solidarietà per redditi sopra 75mila euro contro il caro-bollette? Ipotesi saltata
Niente contributo di solidarietà contro il caro-bollette, almeno per il momento. Non è infatti passata la proposta di Mario Draghi di sospendere nel 2022 (e forse 2023) le nuove aliquote Irpef per i redditi sopra i 75mila euro, così da recuperare i 250 milioni di euro necessari per sterilizzare gli aumenti delle bollette di luce e gas per le famiglie.
Bene per Assoutenti la bocciatura di questa ipotesi. “Si trattava di una idea balzana e di una palese ingiustizia che avrebbe danneggiato una ampia platea di contribuenti italiani, e pertanto la decisione di cassare la proposta è una buona notizia per i consumatori – spiega il presidente dell’associazione, Furio Truzzi – Per reperire le risorse utili ad evitare una nuova stangata sulle bollette è necessario intervenire non sui redditi dei cittadini, ma sui maxi-profitti delle società che comprano e vendono le materie energetiche sulle borse, realtà che stanno beneficiando dei rincari dei prezzi e delle tariffe e dei maggiori esborsi da parte delle famiglie”.
Anche il Codacons aveva espresso la sua contrarietà all’ipotesi di un contributo di solidarietà sui cittadini per contrastare il caro-bollette. “Si tratta di un escamotage che scaricherà sui cittadini la responsabilità dell’aumento delle bollette, una soluzione che non può trovarci d’accordo – aveva spiegato il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi – Le elevate tariffe di luce e gas dipendono non solo dai mercati, ma anche dai problemi strutturali dell’Italia nel settore dell’energia e dalle incapacità dimostrate dallo Stato sul fronte degli approvvigionamenti. Inserire un contributo di solidarietà sui redditi superiori ai 75mila euro, equivarrebbe a scaricare sui cittadini la crisi dell’energia e i rialzi delle bollette, una patrimoniale che porterebbe una fetta di popolazione a pagare il conto della situazione attuale”.
Favorevole invece era l’Unione Nazionale dei consumatori. “La proposta è più che positiva – aveva affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unc – Da sempre chiediamo di trasferire gli oneri di sistema sulla fiscalità generale, dato che le bollette di luce e gas colpiscono tutti indipendentemente dal reddito, anzi le famiglie meno abbienti di solito pagano di più per riscaldare la casa e hanno elettrodomestici in classe energetica più bassa”.