Commissione di inchiesta banche, Patuelli: no bisogno di convocare Draghi. Si a super procura per reati bancari
“Non vedo la necessità di convocare Draghi, che oggi svolge altre funzioni. Per gli anni prima del 2011 si possono convocare altri soggetti” di Bankitalia. Parola di Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, che commenta con queste parole la necessità o meno di convocare alla Commissione di inchiesta parlamentare sulle banche il numero uno della Bce.
Intervenendo in occasione di un seminario sul sistema bancario, Patuelli sottolinea che “la commissione è sovrana, ma può accedere alle documentazioni in modalità plurime”.
Dunque, “non è indispensabile invitare Draghi per conoscere quello che è avvenuto prima del 2011, perchè le fonti informative possono essere diverse da Draghi”.
Patuelli torna a parlare anche delle condizioni di salute in cui versa il sistema bancario italiano:
“È chiaro che c’è un elevato livello di nervosismo, che è frutto di crisi bancarie scoppiate nel secondo quinquennio del decennio di crisi in Italia, che ha avuto un’avventura diversa dagli altri Paesi, dove (le crisi) sono scoppiate e sono state risolte nel primo quinquennio”. Tuttavia, se “è chiaro che quando uno prende la febbre chiude la finestra e si mette il cappello e la sciarpa”, non bisogna pensare che “c’è un’epidemia se qualcuno ha degli acciacchi“.
Sul caso Carige, “la Bce ha tutti gli elementi, perchè Carige è vigilata direttamente da Francoforte: la Bce può avocare alla sua vigilanza qualsiasi banca di qualsiasi paese che sia sottoposta alla sua vigilanza diretta”.
In una intervista rilasciata a La Stampa e pubblicata nella giornata di oggi, Patuelli ha affermato inoltre, rimanendo in tema di vigilanza sulle banche, di essere d’accordo con quanto auspicato dal vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che ha proposto di introdurre sezioni specializzate dei tribunali per fare luce sui reati bancari.
In un’altra intervista rilasciata a La Stampa, Legnini, aveva ipotizzato “una superprocura per indagare sulle banche”.