Alitalia: Lufthansa prepara una nuova offerta e mette sul piatto 250 mln
I tedeschi di Lufthansa mettono sul tavolo una nuova offerta per Alitalia. Secondo quanto riportato da “Il Messaggero” in edicola oggi, il piano messo a punto dall’amministratore delegato del vettore tedesco, Carsten Spohr, già arrivato ai commissari straordinari, prevede un rilancio di 250 milioni di euro per investire sui piloti, la manutenzione e le rotte, ma non è escluso che si possa anche raddoppiare in base agli accordi che potranno essere raggiunti con il governo e i fornitori. Gli esuberi sarebbero 2mila (concentrati soprattutto nella parte amministrativa), ma sono previste anche nuove assunzioni dopo la “cura dimagrante”.
“Un piano che vuole dare un futuro ad Alitalia – si legge sul quotidiano romano -. Una compagnia che riprenderebbe il suo percorso con non più di 6mila dipendenti. Dal quartier generale di Colonia si punta a valorizzare il settore della manutenzione, ed è apprezzata la professionalità e competenza degli equipaggi”. Il piano delineato da Lufthansa non include, tuttavia, l’handling (che conta circa 3.100 dipendenti) e che è finito nel radar di altri operatori che hanno messo sul piatto delle offerte concrete. Al netto dei servizi di terra, scrive il quotidiano, il sacrificio sul fronte occupazionale non dovrebbe superare le 2.000 unità.
Lufthansa, che ha già avviato i contatti diretti con i commissari, potrebbe ricalcare la strada percorsa dalla svizzera Swiss, che è stata riportata in vita dopo il fallimento di Swissair. La proposta prevede una strategia differente per Nord e centro-sud Italia. Sempre secondo quanto riferisce “Il Messaggero”, l’aeroporto romano di Fiumicino sarà il cuore operativo delle destinazioni transatlantiche verso Usa e Sud America. Sul fronte velivoli, degli attuali 123 dovrebbero restarne 90-100.
Il punto fermo nella vicenda appare la posizione del Governo che, come più volte ha ribadito, non intende svendere l’ex compagnia aerea italiana. Intanto al momento in cassa ci sono 850 milioni di euro. E il prestito ponte, voluto dall’esecutivo, permette di andare avanti almeno un anno.
Solo qualche settimana fa il fondo di private equity americano Cerberus era uscito allo scoperto. A inizio novembre ha, infatti, confermato il suo interesse nell’investire in Alitalia. “Siamo pronti a lavorare con tutte le parti per arrivare a un accordo su un piano di lungo periodo che mantenga Alitalia intatta e indipendente”, si legge in una nota.