Regole Npl, scontro istituzionale tra Bce e Parlamento Ue
Daniéle Nouy difende la competenza della Bce sulle regole per i crediti deteriorati delle banche dopo il parere negativo del servizio giuridico del Parlamento Ue
Si rischia lo scontro istituzionale tra la Banca centrale europea e il Parlamento Ue. La responsabile del servizio di vigilanza Ssm della Bce Daniéle Nouy (nella foto) ha difeso, davanti alla Commissione economica dell’Europarlamento la compentenza della Bce sulle nuove regole sui crediti deteriorati delle banche.
L’addendum messo in consultazione da Francoforte prevede che le banche coprano integralmente i nuovi crediti deteriorati entro sette anni se garantiti ed entro due se privi di garanzia. “Ora è il momento adatto per questo passo – ha detto Nouy alla Commissione economica – considerando le condizioni economiche molto favorevoli presenti in Europa. L’addendum ricade all’interno del mandato della Bce”.
I dubbi del Parlamento Ue
Ieri il Servizio giuridico del Parlamento europeo, interpellato dal presidente Antonio Tajani, si era espresso negativamente sull’addendum del Sistema di supervisione bancaria della Bce: “Non spetta alla Bce adottare l’addendum in quanto definisce regole legali vincolanti di scopo generale applicabili a tutti gli istituti bancari”.
La disciplina è stata accolta negativamente soprattutto in Italia, in quanto penalizzerebbe la redditività degli istituti di credito e toglierebbe credito all’economia reale. Il sistema bancario italiano ha ancora una quota rilevante di crediti deteriorati in portafoglio. A livello europeo la cifra è di 800 miliardi di euro. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva preceduto l’opinione del Servizio giuridico contestando la competenza in materia della Bce.
Visione opposta a quella del presidente olandese dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem che ha sottolineato la presenza di un ampio consenso tra i 19 ministri finanziari della zona euro sull’addendum proposto da Francoforte.
Possibili miglioramenti
Nonostante la difesa della competenza della Banca centrale sull’argomento, Daniéle Nouy ha lasciato aperta la porta a possibili modifiche del documento e a rinviare l’adozione dell’addendum, ora previsto a partire dall’1 gennaio 2018, “se avremo difficoltà a utilizzare ciò che ci viene consegnato”.