Bce, Nouy non arretra su NPL: banche smettano di negare la realtà. Draghi: problema ancora non risolto
“Non credo” che l’esperienza delle ricapitalizzazioni cautelative delle banche viste dopo il Montepaschi suggerisca che sarebbe stato meglio lasciar fallire alcuni istituti di credito, ma “le banche devono smettere di negare la realtà. Quando lo faranno saranno in grado di affrontare i problemi”. Lo ha detto Daniéle Nouy, responsabile del Consiglio di Supervisione della Bce, rispondendo a una domanda sui salvataggi delle banche italiane.
Nouy ha ribadito, come aveva fatto già ieri in occasione della riunione dell’Eurogruppo, la necessità di affrontare il problema degli NPL. Stando a quanto riportato da un funzionario Ue, Nouy avrebbe detto che questo “è il momento giusto” per procedere con regole più severe, al fine di evitare una nuova crescita dei crediti deteriorati da parte delle banche dell’Eurozona.
Oggi il responsabile della vigilanza bancaria dell’Eurozona ha parlato direttamente della questione, tenendo a precisare che “la situazione è molto eterogenea, dunque si possono pensare solo a valutazioni e a soluzioni caso per caso“.
La Bce è già attiva, visto che “stiamo lavorando con tutte le banche che hanno livelli troppo elevati di esposizioni non performanti”.
Nouy ha confermato che gli istituti “hanno presentato i loro piani per affrontare il problema” e che la Bce dovrà accertarsi che questi “siano sufficientemente ambiziosi e credibili. E per essere credibili, devono essere realistici. Non possono prometterci miracoli”.
Del nodo degli NPL ha parlato oggi anche il numero uno della Bce, Mario Draghi, ricordando sia la gravità che l’urgenza del problema:
“Al momento, la questione più importante da affrontare è quella degli NPL (non-performing loans, crediti deteriorati)”.
“Conosciamo tutti i danni che livelli persistenti di NPL possono provocare alle condizioni di salute e alla crescita del credito delle banche – ha sottolineato – Un’analisi interna della Bce mostra che, nel corso degli anni, le banche con un elevato stock di NPL hanno erogato costantemente meno prestiti rispetto alle banche con una qualità del credito migliore, fornendo così un supporto minore alle aziende e alle famiglie. E, sebbene i livelli degli NPL stiano scendendo per le banche importanti – dal 7,5% circa di inizio 2015 al 5,5% di oggi – il problema non è stato ancora risolto. Molte banche sono ancora sprovviste della capacità di assorbire larghe perdite, visto che i loro ratio di NPL sui capitali e accantonamenti rimangono elevati”.