Piazza Affari fa dietrofront, STM -3,5% in coda al Ftse Mib. Attesa per Opec+ e sussidi Us
Tornano cospicue le vendite sui mercati in scia al passo falso di ieri di Wall Street dopo che il Centers for Disease Control and Prevention (CDC) ha confermato il primo caso di Omicron negli Stati Uniti. Sempre ieri il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, durante il suo alla Camera, ha ribadito che è prevista una più rapida riduzione del programma di acquisto di obbligazioni. In primo piano oggi la riunione dell’Opec+ che si preannuncia dall’esito incerto. I grandi produttori di petrolio potrebbero optare per aumentare l’offerta di 400 Mbbls al giorno come originariamente concordato, ma l’incertezza su Omicron potrebbe indurre a valutare una pausa agli ulteriori aumenti dell’offerta; infine, la terza opzione sarebbe accettare tagli all’offerta più profondi a gennaio. Dal fronte macro oggi sono attesi gli aggiornamenti sul tasso di disoccupazione in Italia e zona euro, ma anche l’aggiornamento settimanale sui sussidi di disoccupazione negli Usa.
L’indice Ftse Mib, reduce dall’oltre +2% della vigilia, segna in avvio -1,18% a 26.061 punti. In coda al Ftse Mib si segnala STM che segna -3,5% in scia alla debolezza di ieri dei tecnologici. Dietrofront anche per Stellantis (-0,67% a 15,89 euro) dopo che ieri aveva segnato oltre +5% con il suo ceo Carlos Tavares che ha indicato la possibilità di raggiungere in anticipo le sinergie di 5 mld di euro indicate al momento della fusione FCA-PSA. Intanto, i dati sulle immatricolazioni auto in Italia vedono il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA segnare -33,3% a/a a novembre 2021 con l’immatricolazione di 36.500 unità. Da inizio anno il gruppo segna +6% a 520 mila unità.
Tra le banche cede l’1,3% Unicredit che torna sotto gli 11 euro. Ieri sono arrivati i primi rumor in vista del nuovo piano in arrivo il 9 dicembre con la possibilità di circa 3.000 nuovi tagli.