Piazza Affari e Borse europee viste rimbalzare all’indomani di un’atra seduta difficile. I temi da seguire
Le principali Borse europee, compresa Piazza Affari, dovrebbero aprire in territorio positivo, in un tentativo di rimbalzo dopo un’altra seduta difficile, in un’altalena iniziata venerdì scorso in scia alla scoperta della nuova variante Omicron del coronavirus. Ieri l’indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,87% a quota 25.814 punti, mentre in Europa lo Stoxx 600 ha perso lo 0,9%, portando il suo calo mensile al 2,64%, a causa dei timori sull’efficacia dei vaccini esistenti contro la variante Omicron dopo le dichiarazioni del numero uno del gruppo farmaceutico Moderna.
A sostenere il rimbalzo odierno le parole di Jerome Powell, governatore della Fed, che nel corso della sua audizione al Senato ha affermato che il rischio di una maggiore inflazione è aumentato e che la banca centrale statunitense discuterà nella prossima riunione circa l’opportunità di concludere il tapering con qualche mese di anticipo. Il prossimo meeting Fed è in programma il 14-15 dicembre. Potrebbe quindi essere sventato il pericolo di un tapering più aggressivo da parte della Fed.
L’inflazione elevata, al 6,2% su base annua ad ottobre, dovrebbe diminuire nella seconda metà del 2022, ha aggiunto Powell, che ritiene opportuno abbandonare il termine “transitorio” per descrivere l’aumento dei prezzi.
Oggi il numero uno della Fed sarà ascoltato per una nuova udienza ma questa volta dalla commissione dei servizi finanziari della Camera dei rappresentanti, mentre in serata la Fed pubblicherà il Beige Book.
Prima, gli investitori seguiranno gli indici Pmi in arrivo da Italia, Germania, Francia, Gran Bretagna ed Eurozona relativo al mese di novembre. Dagli Usa nel pomeriggio giungeranno il sondaggio Adp sui nuovi occupati nel settore privato, come anticipazione dei dati sul mercato del lavoro di venerdì, l’indice Pmi Markit manifatturiero e l’indice Ism manifatturiero. In giornata l’Ocse pubblicherà l’Economic Outlook.
Intanto questa mattina dalla Cina è giunto l’indice Pmi manifatturiero cinese stilato congiuntamente da Caixin e Markit che a novembre è sceso a 49,9 punti, facendo peggio dei 50,5 punti attesi dal consensus e bucando soprattutto, sebbene di un soffio, la soglia di 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e valori al di sopra. Il dato è rallentato rispetto ai 50,6 punti precedenti.
In Germania le vendite al dettaglio hanno proseguito la loro contrazione, mostrando a ottobre un calo dello 0,3% rispetto al mese precedente, deludendo le attese del mercato che si aspetta invece un aumento dell’1%.