S&P: riviste al rialzo stime crescita dell’Italia, ora Pil atteso al 6,4%
La fine del 2021 si avvicina e come di consueto si susseguono gli outlook di analisti, economisti e agenzie di rating. Nel pomeriggio è arrivata la ricerca con le previsioni macro di S&P Global Ratings per l’Eurozona. Per quanto l’Italia, gli analisti hanno rivisto al rialzo le stime del Pil per il 2021, dal 6% di fine ottobre all’attuale 6,4 per cento.
Al momento il tema che è tornato con prepotenza sui mercati è quello del Covid, con un interrogativo: la nuova ondata di infezioni Covid-19 farà deragliare la ripresa? “Potrebbe rallentare la ripresa dei consumi, soprattutto nei servizi rivolti ai consumatori”, spiegano gli analisti che mantengono la previsione sul Pil dell’Eurozona al 5,1% per quest’anno e tagliano quella al 2022 di 0,1 punti percentuali al 4,4%, nonostante un rialzo sorprendentemente forte nel terzo trimestre. “Detto questo, poiché la situazione pandemica in Europa e altrove è di nuovo fluida, la vediamo come un rischio per la nostra baseline macroeconomica”, aggiungono gli esperti. Quanto al tema dell’inflazione, da S&P Global Ratings si attendono un tasso in discesa a circa il 2% l’anno prossimo, a mano a mano che il gap tra domanda e offerta si allenta e la fine delle agevolazioni fiscali inizia a far diminuire l’inflazione headline.
Tra le questioni sul tavolo in questo finale d’anno, c’è l’interrogativo se la Bce avvierà l’inasprimento della politica monetaria nel 2022. Secondo gli esperti dell’agenzia di rating Usa l’istituto guidato da Lagarde aspetterà fino al 2024 per aumentare i tassi. “Tuttavia, è probabile che la banca centrale elimini gradualmente gli acquisti netti nell’ambito del PEPP a marzo 2022 – aggiungono -. Il tapering dell’APP non verrà probabilmente inserito in agenda prima della fine del 2023”.