Esplode scandalo a Wall Street, guru Marc Faber rilascia dichiarazioni razziste
E’ tra i guru di Wall Street più ascoltati dalla comunità finanziaria mondiale, ma stavolta fa parlare di sé non tanto per le sue previsioni sui mercati, quanto per le dichiarazioni scandalo rilasciate. Nella sua ultima newsletter Gloom, Boom & Doom, Marc Faber ha scritto di ritenere che il motivo del successo dell’America risieda principalmente nel fatto che si tratta di un paese governato dai “bianchi”.
Lo dice chiaramente, scrivendo “white people”.
“Grazie a Dio l’America è stata popolata dai bianchi, e non dai neri. Altrimenti, sarebbe stata come lo Zimbabwe, a cui forse potrà assomigliare comunque, un giorno. Ma almeno per 200 anni l’ America è stata sotto il sole economico e politico di una maggioranza bianca”.
Faber ha continuato, difendendo la propria posizione:
“Non sono razzista, ma la verità, e non importa quanto non sia politicamente corretta, deve essere detta”.
Contattato via email dalla Cnbc, il guru non ha fatto alcun passo indietro:
“Se parlare di fatti storici fa di me un razzista, allora probabilmente sono un razzista. Per anni, i giapponesi sono stati condannati perchè hanno negato il massacro di Nanchino”.
Faber deve tuttavia fare i conti, ora, con le conseguenze di quanto dichiarato.
Cnbc e Fox Business Network hanno già comunicato che non lo inviteranno più a partecipare alle loro trasmissioni. Lo stesso Faber ritiene che diversi saranno i consigli di amministrazione in cui siede che gli daranno il benservito.
In un’intervista telefonica rilasciata a Marketwatch l’investitore, noto per le sue posizioni ribassiste sui mercati, ha detto di aver ricevuto già una email dalla società di gestione canadese Sprott, che gli ha chiesto di rassegnare le dimissioni.
Sprott ha anche diramato un comunicato con la nota dell‘AD Peter Grosskopf: “I recenti commenti di Faber sono profondamente deludenti e contraddicono del tutto la view di Sprott e dei suoi dipendenti”.
Dal canto suo, Faber ha detto di temere più per il futuro della libertà di parola negli Stati Uniti in particolare, e nel mondo in generale:
“Se bisogna vivere in una società in cui non si possono esprimere le proprie opinioni, e le proprie opinioni sono immediatamente condannate senza che ci sia una ulteriore analisi e un’analisi anche del contesto in cui sono scritte, allora vuol dire che siamo arrivati a una situazione spiacevole per la libertà di stampa e di parola”.
Faber ha inoltre dichiarato nell’intervista a Marketwatch che “gli africani useranno sempre la scusa (dell’oppressione) per giustificare i loro problemi economici, dicendo che ‘è tutta colpa dei colonialisti’. E invece, a suo avviso, “starebbero molto meglio in un sistema di colonialismo occidentale”.