Alitalia: 7 i possibili pretendenti, tra cui Lufthansa e EasyJet
Sono sette i pretendenti che si sono fatti avanti per Alitalia, tra cui la tedesca Lufthansa e l’inglese EasyJet. Sette plichi sono stati recapitati ieri, l’ultimo giorno disponibile per presentare le offerte vincolanti, presso lo studio notarile associato, ha annunciato il gruppo in una nota stampa, senza però dare dettagli. Non si può dunque sapere se una delle proposte prevede l’acquisizione della totalità del gruppo. Ora i commissari straordinari della compagnia aerea in difficoltà procederanno alla valutazione. Ma i tempi potrebbero allungarsi più del previsto con la procedura di salvataggio che potrebbe prolungarsi fino alla fine dell’anno prossimo.
Lufthansa e EasyJet hanno espresso il loro interesse soltanto per alcuni asset di Alitalia. In particolare, secondo le indiscrezioni raccolte da Il Corriere della Sera, Lufthansa ha fatto sapere che punta a rivedere la struttura del gruppo italiano sotto il concetto di una “nuova Alitalia” (Leggi QUI). Si parla di una offerta di 500 milioni di euro, per la sola parte aviation, ovvero flotta, piloti, assistenti di volo e slot e di una riduzione del personale, che attualmente conta 12mila dipendenti, di quasi la metà. Anche EasyJet si è detta interessata soltanto ad alcune parti del vettore, anche se non ha precisato la sua offerta.
Il governo scarta l’ipotesi di una nazionalizzazione di Alitalia e spera di cedere il gruppo in un solo blocco, evitando lo spezzatino. I candidati avrebbero fino al 30 aprile per migliorare le loro offerte, dopo di che la migliore sarà presentata alle autorità. Il processo, che doveva concludersi a novembre, è stato prolungato e potrebbe richiedere più tempo del previsto. Aumentano infatti i dubbi che un accordo possa essere raggiunto in tempi rapidi, in un clima che diventerà sempre più caldo in Italia con l’avvicinarsi delle elezioni nel 2018.
Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha affermato in un’intervista rilasciata a Rai Tre che l’accordo per la vendita sarà precedente al periodo elettorale, ma, ha aggiunto, “il problema è che dal momento in cui si fa l’accordo al momento in cui il cespite passa in mano all’acquirente ci vogliono molti mesi. Sarà il periodo di un nuovo governo”. Roma intanto ha concesso una proroga di 300 milioni di euro al prestito di 600 milioni concessi ad Alitalia nel mese di maggio.