Bce: ormai vicino annuncio tapering, verso una nuova normalità post QE (Assiom Forex)
La fine del Quantitative easing (QE) della Banca centrale europea (Bce) rimane uno dei temi caldi sui mercati europei. E sale l’attesa per la riunione della Bce che si terrà giovedì 26 ottobre durante la quale emergeranno, con tutta probabilità, i dettagli sulle future sorti del QE. Intanto in attesa del meeting, secono quanto riportato nei giorni scorsi da Bloomberg News, l’istituto di Francoforte starebbe considerando l’opzione di ridurre gli acquisti mensili di bond di “almeno la metà, a partire da gennaio”, e di mantenere contestualmente attivo il Quantitative easing per almeno altri nove mesi”. In sostanza, gli acquisti verrebbero ridotti a 30 miliardi di euro al mese rispetto agli attuali 60 miliardi mensili.
Verso una nova normalità post QE
A meno di dieci giorni dalla riunione, trader e investitori di lungo periodo si attendono l’annuncio di un tapering “aperto” a fine ottobre da parte della Bce, che utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per accompagnare il mercato verso la “nuova normalità”. In particolare, secondo gli operatori sui mercati finanziari, riuniti al “XV Pan European Banking Meeting” di Assiom Forex, è ormai prossimo l’annuncio del presidente della Bce, Maqrio Draghi, sul tapering che andrà a spegnere il Quantitative Easing nel 2018. Il messaggio che arriverà sarà di una “riduzione del Qe molto graduale per contenere una eventuale reazione negativa sui mercati”.
La normalizzazione di politica monetaria, secondo Fabio Massoli, responsabile Finance di Cassa Depositi e Prestiti, non è legata a un unico scenario: “diventerà importante quello che la Bce farà in termini di accompagnamento del mercato“. “Premesso che il nostro compito di investitori di lungo periodo ci richiede di cercare di anticipare i trend del futuro senza basarci eccessivamente sulla volatilità di breve e focalizzandoci sui market gap che si possono realizzare, è chiaro che nel momento in cui ci dovesse essere un aumento della volatilità potremmo assistere ad un allargamento degli spread dei corporate bond poiché le condizioni erano tali per cui molte aziende in Italia hanno emesso obbligazioni a rendimenti inferiori rispetto a quelli dei titoli di Stato”.
Quale modalità di tapering verrà scelta?
Da tempo si discute sulla modalità del tapering: sarà di tipo aperto o chiuso? Lento o veloce? Mario Draghi si lascerà ancora una volta le mani libere per aggiustare il tiro decidendo solo quali riduzioni di acquisti effettuare nei primi mesi oppure consegnerà al mercato un programma che prevede tutte le tappe del sentiero di tagli agli acquisti?
“In caso di tapering veloce che si concludesse nei primi sei mesi del 2018 il mercato si troverà ad assorbire circa 65 miliardi di titoli governativi rispetto a flussi negativi per 210 miliardi nel 2017 e che ammontavano a 300 miliardi nel 2016”, sostiene Stefano Masante, head of rates trading di Banca Imi e co-responsabile della Commissione Mercato dei Capitali di Assiom Forex, aggiungendo che “qualora le riduzioni venissero invece spalmate su tutti i dodici mesi del 2018, la variazione dei flussi netti di offerta (10 miliardi) sarà comunque rilevante rispetto agli anni precedenti”. “La disaggregazione dell’offerta (al netto Bce) tra Paesi core e periferici mostra un chiaro beneficio per i primi (offerta netta negativa, – 32 miliardi) mentre la periferia dovrà far assorbire dal mercato un’offerta netta positiva per circa 30 miliardi di euro”.