Manovra: oggi al varo del Cdm, ecco le principali misure della Legge di Bilancio
Raggiungerà probabilmente i 20 miliardi di euro la Manovra 2018, che il governo si appresta a varare al Consiglio dei ministri (Cdm) di oggi. La Legge di bilancio, che il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha definito “efficace e compatta”, si baserà su poche grandi misure. Il testo della legge è atteso in Parlamento entro il 20 ottobre, ma l’esecutivo ha scelto di anticipare l’approvazione a domani in contemporanea con il passaggio in Cdm anche del Draft Budgetary Plan, da inviare a Bruxelles entro lunedì sera. Ecco alcune delle misure su cui il governo sta lavorando anche in queste ultime ore, secondo Confcommercio.
– Sgravi per i giovani: gli stanziamenti ammontano a 338 milioni nel 2018 per poi salire esponenzialmente. Lo sgravio dovrebbe configurarsi nel taglio del 50% dei contributi per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato, anche se si sta tentando di allargare anche agli autonomi. La fascia di età è ancora oggetto di discussione (under 29 o under 32, anche se indiscrezioni di stampa parlano di under 35 almeno per il primo anno) e dall’ampiezza della platea dipenderà probabilmente anche il tetto allo sconto, da fissare a 4.030 o a 3.250 euro. Lo sgravio dovrebbe arrivare invece al 100% per il Sud, confermando l’attuale normativa.
– Lotta alla povertà: per la coesione sociale e il finanziamento del nuovo reddito di inclusione il governo punta a mettere sul piatto 600 milioni in più nel 2018, 900 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020. Parte della maggioranza insiste anche per interventi a favore delle famiglie numerose in difficoltà economica, ma non è detto che nel testo iniziale possano trovare spazio.
– Taglio soft del superticket: sembra per il momento escluso che il ticket sulla visita specialistica possa essere cancellato tout court. Piuttosto si potrebbe optare per una riduzione parziale o differenziata a secondo del tipo di esame da effettuare o della Regione in cui lo si richiede. La misura potrebbe essere inserita in Parlamento.
– Torna l’ecobonus: all’interno del governo c’è chi vorrebbe stabilizzarlo o renderlo almeno quinquennale per i condomini. Sicuramente sarà confermato anche nel 2018, con uno sconto fiscale un po’ più basso (al 50% anziché al 65%) per le finestre o le caldaie a condensazione, ma allargato anche agli incapienti grazie alla possibilità di cessione del credito. Una delle ipotesi è di legare l’entità dello sconto all’obiettivo di miglioramento energetico raggiunto.
– Imprese: I superammortamenti dovrebbero essere confermati anche se leggermente più bassi, si parla del 130%. Non verrebbe toccato invece l’iperammortamento al 250%. In arrivo anche il nuovo credito d’imposta al 50% per le spese in formazione digitale 4.0.
– Contratto statali: L’aumento da 85 euro in busta paga per i dipendenti pubblici costerebbe 1,6 miliardi. A crescere sarebbero anche gli stipendi dei presidi, che verranno gradualmente equiparati ai dirigenti pubblici, e quelli dei professori. Nel capitolo scuola, possibile una serie di assunzioni per i bidelli.
– Investimenti pubblici: per gli investimenti delle amministrazioni centrali e locali sono in arrivo 300 milioni nel 2018, 1,3 miliardi nel 2019 e 1,9 miliardi nel 2020.
– Ape rosa: per favorire le donne, si pensa ad uno ‘sconto’ sull’Ape social di 6 mesi per figlio, per un massimo di 2 anni.
– Bonus 18enni: Il bonus cultura da 500 euro potrebbe essere rinnovato, con un costo di 290 milioni. In forse le detrazioni per gli abbonamenti ai mezzi pubblici.
– E-fattura e web tax: La fatturazione elettronica dovrebbe diventare obbligatoria per le imprese solo nel 2019. La web tax dovrebbe essere aggiunta in Parlamento.
– Multa per chi rifiuta pagamento elettronico: Arriva la multa per chi non accetta il bancomat o la carta di credito. Se il commerciante, il professionista o l’artigiano rifiuteranno il pagamento elettronico scatterà una sanzione di 30 euro. La misura diventerà operativa nel 2018.