Assicurazioni: in Italia bassa la domanda di protezione dal rischio perdita del reddito
In Italia è ancora bassa la domanda per proteggersi dal rischio di riduzione e perdita del reddito da lavoro. Soprattutto tra i giovani e le donne, proprio le categorie più deboli. E’ quanto emerge dalla ricerca internazionale condotta su 12 paesi nel mondo da Zurich, in collaborazione con l’università di Oxford.
Dall’analisi si evidenzia che i lavoratori con un reddito lordo mensile più alto (superiore a 2.000 euro), hanno maggiore consapevolezza del problema della protezione del reddito rispetto a chi ha un reddito più basso (inferiore a 2.000 euro). In sintesi, migliori sono le condizioni economiche, maggiore è la consapevolezza e la propensione a cercare soluzioni per prevenire il rischio legato alla riduzione o alla perdita del reddito da lavoro. Tra i giovani, anche a causa della precarietà delle condizioni lavorative, e tra i cittadini con reddito più basso, la domanda di assicurazione diminuisce sensibilmente, nonostante l’esposizione al rischio sia maggiore proprio per queste categorie.
Ma la domanda di assicurazione è fortemente legata anche al reddito e allo status familiare. In molti paesi oltre all’Italia, come Spagna e Regno Unito in Europa e Messico e Brasile in Sud America, le polizze assicurative di protezione sono più diffuse tra coloro che hanno figli e hanno maggiore reddito rispetto ai single e a coloro che guadagnano meno. Nella domanda di protezione assicurativa, in Italia esiste ancora un gap di genere. La domanda di assicurazione è difatti superiore fra la popolazione maschile, trend motivato dal fatto che gli uomini sono ancora i principali percettori del reddito. Questo suona come un campanello d’allarme perché sono proprio le donne (insieme agli anziani) la fetta di popolazione maggiormente colpita da limiti funzionali che comportano una perdita o una riduzione del reddito.