Mercati europei contrastati. In arrivo le payrolls
Borse europee contrastate a metà seduta in attesa di sviluppi dal fronte spagnolo. A metà seduta Parigi scende dello 0,17%, Londra segna un +0,22% e il Dax prosegue la sua lenta avanzata verso i 13 mila punti con un +0,09%. A spingere l’indice tedesco, che ha fatto segnare un nuovo massimo storico a 12.992,87 punti, la debolezza dell’euro e le indicazioni arrivate dai dati macro.
“C’è stata un’esplosione estiva dei nuovi ordini”. Così Carsten Brzeski, analista di ING, ha commentato le indicazioni macro arrivate questa mattina dalla Germania. Ad agosto gli ordini alle industrie della prima economia europea hanno segnato un incremento del 3,6% mensile, contro il -0,4% precedente. Su base annua il dato segna un +7,8%, dal +5,4% della passata rilevazione.
“Con i dati diffusi oggi – continua Brzeski – il 2017 ora appare positivo come il 2016”. “Insieme ai forti riscontri sull’andamento dell’attività economica, che rilevano attese di produzione e libri ordini nei pressi dei massimi storici, l’industria tedesca si avvia a chiudere l’anno alla massima velocità”.
I timori sull’indipendenza di Barcellona continuano a penalizzare l’Ibex, -0,7%, e un comparto bancario in cui sono tornate le vendite sulle banche, in particolare su quelle catalane (-1,95% per Caixabank, -2,19% di Banco de Sabadell). Da indiscrezioni circolate ieri, i due istituti avrebbero già preparato piani per cambiare il quartier generale in caso di indipendenza.
Nella seconda parte sarà la volta dell’aggiornamento sull’andamento del mercato del lavoro statunitense. A oltre 165 mila unità mensili medie da inizio anno, il saldo delle nuove buste paga a settembre potrebbe subire un forte calo a causa del passaggio degli uragani (non-farm payrolls stimate a 82 mila unità, tasso di disoccupazione stabile al 4,4%). Attenzione particolare, causa le strette implicazioni con la dinamica dei prezzi, sarà rivolta ai dati relativi l’andamento delle retribuzioni.