Istat: propensione risparmio famiglie in calo, potere d’acquisto al palo nel secondo trimestre
La propensione al risparmio delle famiglie italiane cala, fino a toccare i livelli minimi dal 2012. In particolare, nel secondo trimestre del 2017 la propensione al risparmio delle famiglie si è attestata al 7,5 per cento, con diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente e di 1,5 punti percentuali nei confronti dello stesso periodo del 2016. Lo rileva l‘Istat che oggi ha presentato il rapporto “Conto trimestrale delle Amministrazioni Pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società” relativo al secondo trimestre dell’anno.
Nel trimestre in esame, indica l’istituto di statistica, il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente, mentre in termini tendenziali il reddito disponibile è aumentato dello 0,9% mentre il deflatore implicito dei consumi è aumentato dell’1,3%, determinando una flessione del potere di acquisto dello 0,3%.
Il tasso di investimento delle famiglie (definito come rapporto tra investimenti fissi lordi delle famiglie consumatrici, che comprendono esclusivamente la spesa per l’acquisto di abitazioni e per la loro manutenzione straordinaria, e reddito disponibile lordo) nel secondo trimestre del 2017 è stato pari al 5,9%, invariato rispetto al trimestre precedente e in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al corrispondente trimestre del 2016.
Consumatori, le reazioni
Immediata la reazione delle associazioni dei consumatori, con il Codacons che parla di italiani sempre più “cicale” e meno “formiche”, ossia tendono a spendere di più nell’immediato riducendo la propensione a mettere da parte in vista del futuro, dopo i dati diffusi oggi dall’Istat. “La trasformazione dei cittadini da formiche a cicale era prevedibile, dopo gli anni della crisi economica che hanno creato enorme incertezza sul futuro portando le famiglie a ridurre drasticamente gli acquisti e a mettere da parte i soldi – spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi – La conferma di tale cambiamento arriva sempre dall’Istat, che registra nel secondo trimestre del 2017 una crescita dei consumi del +2,7% su base annua”. “La maggiore fiducia nel futuro e un clima economico in miglioramento in tutti i settori stanno modificando in modo sensibile i comportamenti degli italiani, sempre più protesi al consumo e meno al risparmio – prosegue Rienzi – Attenzione però ai “fuochi di paglia”: in tale delicata fase la ripresa va consolidata e i consumi delle famiglie sostenuti, perché basta poco per cancellare i segnali positivi fin qui registrati dall’Istat e riportare gli indicatori economici indietro di anni”.