Investimenti: la maggior parte degli italiani predilige la protezione del patrimonio alla performance
Sul costante dilemma rischio/rendimento negli investimenti, gli italiani hanno le idee chiare e puntano sulla protezione del proprio patrimonio. Ben il 79% degli investitori italiani predilige la sicurezza piuttosto che la performance, mostrando una crescente fiducia negli investimenti di lungo termine. E’ ciò che emerge dall’ottava edizione del Global Individual Investor Survey, realizzato da Natixis su un campione di 8.300 investitori privati nel mondo, 400 dei quali in Italia, con un patrimonio investibile di circa 100.000 dollari.
Sebbene nel conflitto tra il desiderio di ottenere guadagni e proteggersi dal rischio, in Italia vinca la protezione, gli investitori italiani non vogliono comunque rinunciare ai guadagni e dichiarano di puntare a un rendimento annuo reale medio (sopra l’inflazione) dell’8,2%. Azioni e obbligazioni sono le scelte di investimento più gettonate, anche se stanno emergenedo con una certa prepotenza altre soluzioni, con due italiani su tre (il 69%) che vorrebbero investire in asset diversi. In particolare, le strategie alternative e le soluzioni Esg, vale a dire quelle che seguono un approccio sostenibile, stanno guadagnando un forte interesse.
Le nuove tendenze di investimento
Il 62% pensa infatti sia essenziale investire in strategie alternative per ridurre il rischio di investimento. Tuttavia vi è un po’ di confusione su questo tipo di strategie ed è necessaria un’educazione finanziaria che aiuti a prendere decisioni consapevoli. Entrando nel dettaglio, l’indagine di Natixis mostra un crescente interesse nei confronti dei fattori Esg (Environmental, social and governance). Un elevato numero di investitori infatti vede un legame tra gli investimenti e i loro ideali. L’81% degli italiani desiderano che i propri investimenti riflettano determinati valori personali. Il 79% sostiene l’importanza di investire in società che siano gestite in modo etico e il 77% ritiene rilevante sapere che il proprio investimento sia legato alla sostenibilità.
Poca fiducia verso il gestore o consulente finanziario
Sarà per la crisi finanziaria del 2007, sarà per le più recenti vicende di alcuni istituti di credito, fatto sta che gli investitori italiani nutrono un forte scetticismo verso il consulente finanziario e il gestore del patrimonio. Solo il 54% ritiene che i gestori offrano un buon rapporto qualità/prezzo e necessitano di maggiori garanzie sul fatto che le aziende che gestiscono i loro patrimoni operino nel miglior interesse degli investitori. Il 59% ritiene anche che le società di risparmio gestito preferiscano ottenere risultati di breve termine indipendentemente dagli obiettivi di lungo termine degli investitori e solo il 50% crede che questi istituti non siano all’avanguardia per poter superare i limiti dei loro prodotti. Non solo. Gli investitori vorrebbero che i propri consulenti li aiutassero a meglio comprendere i rischi (64%), li consigliassero in termini di pianificazione fiscale (40%) e offrissero loro investimenti che riflettessero i loro valori personali (28%).