Istat: consumatori più ottimisti anche su capacità risparmio, fiducia imprese al top dal 2007
Nuove indicazioni positive dagli indicatori prospettici del Belpaese. I dati Istat evidenziano rialzi sostenuti sia per la fiducia dei consumatori che per quella delle imprese. A settembre l’indice del clima di fiducia dei consumatori in Italia segna un aumento consistente, passando da 111,2 a 115,5 e tornando ad allinearsi sui livelli del primo trimestre 2016. Tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in aumento seppur con intensità diverse: la componente economica e quella futura aumentano marcatamente mentre l’incremento è più contenuto per la componente personale e per quella corrente.
Più ottimismo su situazione economica e capacità di risparmio futura
Deciso aumento del saldo sia dei giudizi sia delle aspettative sulla situazione economica del Paese nonché un forte ridimensionamento delle aspettative sulla disoccupazione; il saldo relativo all’opportunità attuale all’acquisto di beni durevoli registra un marcato incremento. Infine, aumenta il numero degli interpellati che ritiene possibile risparmiare in futuro (orizzonte temporale di 12 mesi).
Fiducia imprese ai massimi a 10 anni
Scatto in avanti anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese salito da 107,1 a 108 punti confermando la dinamica positiva degli ultimi mesi. Ora staziona ai massimi dal lontano agosto 2007. Per le imprese si segnala un aumento del clima di fiducia in tutti i settori ad eccezione dei servizi. In particolare, il clima di fiducia migliora nel settore manifatturiero, in quello delle costruzioni e nel commercio al dettaglio (i climi passano, rispettivamente, da 108,5 a 110,4, da 128,4 a 132,1 e da 105,3 a 108,8); nei servizi l’indice rimane invariato rispetto al mese precedente (a quota 107).
Nel comparto manifatturiero, l’aumento dell’indice è dovuto essenzialmente ad un deciso miglioramento dei giudizi sul livello degli ordini in presenza di una stabilità delle attese sulla produzione e di un lieve aumento del saldo relativo alle scorte di magazzino. Anche nel settore delle costruzioni, l’incremento dell’indice è trainato da un significativo miglioramento dei giudizi sugli ordini mentre le aspettative sull’occupazione presso l’impresa diminuiscono.