Consob: Vivendi esercita controllo su Telecom Italia. Più vicino golden power su Sparkle
Ora l’esercizio del golden power su Telecom Sparkle diventa più probabile. Il verdetto della Consob sulla partecipazione che i francesi di Vivendi hanno in Telecom Italia è inequivocabile: Vivendi detiene un controllo di fatto sull’azienda italiana.
Ciò ha implicazioni negative non di poco conto, visto che con il riconoscimento del controllo di fatto Bolloré & Co. dovrebbero accollarsi l’indebitamento netto di Telecom Italia per un valore di ben 25,7 miliardi di euro.
La Consob sottolinea che “ciò che conta al fine dell’individuazione del soggetto controllante non è una particolare situazione formale (la proprietà, ad esempio, di oltre il 50% del capitale ordinario), ma sono le reali posizioni di potere all’interno della società, determinate dal numero di voti che di fatto si possono comunque utilizzare per conseguire l’influenza dominante sulla partecipata attraverso la nomina della maggioranza dei componenti del Consiglio di amministrazione”.
Da segnalare che Vivendi detiene una quota nel capitale di Tim pari al 23,9%.
E di fatto la reazione di Telecom Italia è stata immediata.
La società ha affermato che la delibera della Consob “si discosta in maniera rilevante dalla consolidata interpretazione in materia di controllo societario, cui TIM (e ragionevolmente il mercato intero) si è sempre costantemente e rigorosamente attenuta”. Di conseguenza, l’azienda intende fare ricorso contro il provvedimento della Consob e “porrà in essere le azioni legali a propria tutela nelle sedi competenti, sicura della correttezza dei propri comportamenti e della solidità delle proprie argomentazioni”.
Si fa in ogni caso più vicina la decisione del governo Gentiloni sull’esercizio del golden power, una sorta di scudo protettivo che consente all’esecutivo di avvalersi del diritto di intervenire nelle aziende quando ci sono interessi strategici nazionali considerati a rischio.
L’interessata dall’esercizio di tale diritto sarebbe Telecom Sparkle, società proprietaria di una rete di cavi sottomarini che collega paesi in Europa, nel Mediterraneo e nelle Americhe.
Tra l’altro, in occasione della riunione del Copasir, è stato lo stesso premier Paolo Gentiloni ad affermare, secondo alcune fonti, che il governo sarebbe pronto a usare “tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione” per proteggere Telecom Sparkle, considerata un asset “strategico” per l’Italia.
E, a tal proposito, la data del 25 settembre si sta avvicinando: quello sarà il giorno in cui l’esecutivo deciderà molto probabilmente l’esercizio del golden power per proteggere Telecom da Vivendi.
Oltre alla delibera della Consob, ieri si è espressa anche l’Agcom, che ha preso atto della proposta di Vivendi tesa a ridurre la partecipazione in Mediaset (pari al momento al 30% circa), al di sotto della soglia del 10%.
In una nota dell’Agcom si legge anche che Vivendi indicherà un “gestore” a cui conferirà la quota in Mediaset eccedente il 9,9% (quindi quasi il 20% del Biscione) mentre l’Agcom, in base a quanto risulta da una nota, “vigilerà sulla concreta attuazione dell’impegno a rimuovere la posizione vietata” entro il prossimo aprile.