Lavoro: solo un terzo dei giovani italiani vorrebbe rimanere in Italia. All’estero andrebbe ma con un’offerta vantaggiosa
Solo un terzo dei giovani italiani vorrebbe rimanere in Italia a lavorare. Il 65% sarebbe invece disposto ad andare all’estero alla ricerca di nuove opportunità professionali, ma solo a determinate condizioni: l’80% partirebbe solo con un impiego sicuro e il 50% tornerebbe in Italia a fronte di un’offerta di lavoro migliore. Questa la fotografia scattata da InfoJobs, la piattaforma di recruiting online in Italia, su un campione di oltre 4.000 utenti.
Secondo la ricerca, il 35% dei giovani italiani tra i 18 e i 34 anni punterebbe ad avere la propria carriera professionale in Italia e andrebbe all’estero solo a fronte di un’offerta di lavoro davvero vantaggiosa. In particolare, la survey ha messo in evidenza che il 65% dei giovani sarebbe disposto a lavorare all’estero ma, di questi, il 32,6% si trasferirebbe solo per fare un’esperienza da sfruttare al rientro in Italia, mentre il 51% ritornerebbe in patria a fronte di un’offerta di lavoro valida. Il 79,6% degli intervistati, inoltre, si sarebbe disposto a lasciare la Penisola solo con un impiego sicuro nel Paese di destinazione, mentre solo il 20,5% partirebbe senza sicurezze in cerca di un’occupazione una volta raggiunta la meta estera.
Il lavoro ideale oltre i confini nazionali si pone per la grande maggioranza del campione in continuità con quanto iniziato a costruire in patria, seguendo quindi il settore della professione (39,6% del totale) o degli studi (37,2%) che si svolgono attualmente.
Quanto alla meta geografica: l’Europa è l’area che interessa maggiormente quando si tratta di un trasferimento professionale (sarebbe infatti la scelta preferita per il 67% del campione). Il Regno Unito in testa (41,2%), seguito da Svizzera (37,1%), Germania (35,9%) e Spagna (35,3%). Circa il 19,3% dei giovani intervistati preparerebbe le valige, invece, per trasferirsi negli Stati Uniti o in Canada, mentre il 5,4% in Australia. E infine l’’1,5% sceglierebbe l’Asia, con una netta preferenza per il Giappone (77,1%).
Ma quali sono le ragioni che spingono i giovani a intraprendere un’avventura professionale all’estero? Innanzi tutto, la ricerca di migliore qualità della vita (57,4% del campione) e di salari più alti (56,6%). Ma anche una maggiore meritocrazia (41,2%) e un ambiente di lavoro stimolante e dinamico (32,4%). Le pecche maggiori del mercato del lavoro in Italia sono, oltre alla difficoltà a trovare un’occupazione (per il 65,0% dei rispondenti), il basso livello di retribuzione (55,6%) e le scarse possibilità di crescita professionale (38,9%).