Enel: rinnovabili come motore di crescita, verso zero emissioni al 2040. E per gli azionisti un dividendo fisso
Il cammino verso “Net Zero” è in corso e i processi di decarbonizzazione e di elettrificazione dell’economia globale sono cruciali, soprattutto in questo decennio. Su queste premesse si basa il nuovo piano strategico 2022-2024 di Enel, che si snoda su quattro linee strategiche, dove le rinnovabili giocano un ruolo cruciale. Anche per la crescita del gruppo. Proprio le fonti rinnovabili, infatti, rappresenteranno il principale motore per i risultati finanziari di Enel nel prossimo futuro, permettendo anche una remunerazione agli azionisti. È previsto infatti un dividendo fisso che possa raggiungere 0,43 euro ad azione. Le prospettive snocciolate dal gruppo elettrico vengono accolte bene dal mercato: il titolo a Piazza Affari scatta in avanti del 2% superando i 7 euro.
Le quattro direttrici del piano: rinnovabili al centro
Il nuovo piano strategico di Enel innanzitutto prevede di “allocare capitale a supporto di una fornitura di elettricità decarbonizzata”, mobilitando 210 miliardi di euro tra il 2021 e il 2030. Una cifra che permetterà di accelerare il conseguimento degli obiettivi di elettrificazione e decarbonizzazione del gruppo: entro il 2030 Enel prevede di raggiungere una capacità rinnovabile complessiva di circa 154 GW, triplicando il suo portafoglio al 2020, nonché di aumentare la base clienti della rete di 12 milioni e di promuovere l’elettrificazione dei consumi energetici, aumentando di quasi il 30% i volumi di elettricità venduta.
La seconda direttrice è “abilitare l’elettrificazione della domanda di energia dei clienti”, mediante l’aumento del livello di elettrificazione e il miglioramento dei servizi offerti. Si prevede che il valore creato per i clienti porterà a una riduzione fino al 40% della loro spesa energetica, insieme a una riduzione fino all’80% della loro “carbon footprint” entro il 2030.
Il gruppo poi intende fare leva sulla creazione di valore lungo tutta la value chain (terza direttrice) e, ancora più importante, anticipare di dieci anni gli obiettivi di “Net Zero” sostenibile (quarta direttrice), dal 2050 al 2040. A questo riguardo, Enel punta ad abbandonare la generazione a carbone entro il 2027 e quella a gas entro il 2040, sostituendo il portafoglio termoelettrico con nuova capacità rinnovabile. Inoltre, si prevede che entro il 2040 l’elettricità venduta sarà interamente prodotta da rinnovabili ed entro lo stesso anno il gruppo uscirà dall’attività di vendita retail di gas.
Crescita degli utili a doppia cifra e dividendo fisso
Proprio le rinnovabili rappresenteranno il principale driver per la crescita del gruppo che prevede un Ebitda ordinario in aumento del 12% dai 18,7-19,3 miliardi di euro stimati per il 2021 a un valore compreso fra 21,0 e 21,6 miliardi di euro nel 2024. L’utile netto ordinario dovrebbe salire di oltre il 20% dai 5,4-5,6 miliardi di euro stimati nel 2021 a un valore compreso fra 6,7 e 6,9 miliardi di euro nel 2024. Guardando ancora più in là, tra il 2020 e il 2030 l’Ebitda ordinario è atteso in aumento del 5-6% in termini di tasso annuo di crescita composto (“CAGR”), a fronte di un utile netto ordinario in rialzo del 6-7%, sempre in termini di CAGR.
La crescita in termini di risultati finanziari, permetterà a Enel di mantenere una politica dei dividendi interessante. Il gruppo guidato da Francesco Starace si aspetta che gli azionisti ricevano un dividendo per azione fisso in aumento del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere 0,43 euro ad azione. Non solo. La crescita attesa a livello di utili, sommata al rendimento sottostante del dividendo, secondo il gruppo, si tradurrà in un rendimento totale di circa il 13%.
Il titolo a Piazza Affari, l’analisi tecnica
Il titolo nelle ultime settimane, con una probabile fase di accumulazione, ha avviato quello che sembra essere un recupero dei prezzi pre-crollo di settembre. Più precisamente la candela di oggi sancirà se l’importante supporto statico a quota 6,90 euro sorreggerà i prezzi supportandoli per invertire la tendenza negativa di breve in atto e raggiungere come primo target ancora una volta la resistenza di 7,075 e poi area 7,40. I prezzi attuali sono vicini e poco sotto alla media a 50 periodi e un eventuale superamento dei prezzi di questa potrebbe favorire un recupero. Al ribasso, invece, una rottura di 6,90 potrebbe condurre velocemente il titolo verso quota 6,81 e 6,60, complicando cosi la situazione e vanificando il tentavo di rialzo dopo il minimo importante dell’1 ottobre.
Il prezzo 6,90 coincide inoltre con il livello di 0,618 di ritracciamento di Fibonacci, tracciato dal minimo dell’1 ottobre al massimo relativo dell’1 novembre. Vedremo nelle prossime sedute se reggerà i prezzi.
Resistenza 1: 7,075
Resistenza 2: 7,295
Supporto 1: 6,90
Supporto 2: 6,81