Istat: si rafforzano prospettive crescita. Per consumatori “miglioramenti ancora insufficienti”
A distanza di qualche giorno dalla pubblicazione del dato sul Pil relativo al secondo trimestre dell’anno, archiviato con una crescita dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nei confronti del secondo trimestre del 2016, arrivano indicazioni ancora una volta positive per l’economia tricolore, con le prospettive di crescita che si rafforzano. L’Istat nella nota mensile sull’andamento dell’economia italiana ha comunicato che in “un quadro internazionale caratterizzato dalla crescita dell’economia statunitense e dell’area euro, l’economia italiana accelera sostenuta da una crescita diffusa tra i settori produttivi e dall’aumento dell’occupazione”. E migliorano anche le prospettive, con l’indicatore anticipatore che mantiene un’intonazione positiva segnando un rafforzamento delle prospettive di crescita.
“Ad agosto – prosegue l’istituto di statistica – l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha registrato un forte aumento alimentato dal miglioramento di tutte le componenti e dalla diminuzione delle aspettative sulla disoccupazione”. L’indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un aumento anche se i segnali sono eterogenei tra i diversi settori economici. Il clima di fiducia delle imprese è aumentato nella manifattura (con un peggioramento dei giudizi sugli ordini, ma un miglioramento delle attese sulla produzione) e nei servizi; nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio ha evidenziato un peggioramento. L’indicatore anticipatore mantiene una intonazione positiva segnalando un rafforzamento delle prospettive di crescita.
Consumatori: miglioramenti ancora insufficienti. Italia migliora, ma meno di altri Paesi
Miglioramenti che l’Unione nazionale consumatori (Unc) definisce “ancora insufficienti”. In una nota diffusa poco dopo la pubblicazione della nota mensile dell’Istat Massimiliano Dona, presidente dell’associazione spiega: “E’ vero che si segnala un rafforzamento delle prospettive di crescita, ma l’Istat evidenzia anche che, nel secondo trimestre 2017, i consumi finali nazionali sono aumentati con un’intensità inferiore a quella del trimestre precedente (+0,2% da +0,5%), i beni durevoli sono diminuiti su base congiunturale dello 0,6%, è sceso il valore aggiunto delle costruzioni, l’occupazione femminile si è ridotta a luglio di 28 mila unità, ed il tasso di disoccupazione è salito all’11,3% anche se l’andamento è stato determinato dalla riduzione degli inattivi”. “Insomma, nessuna versa svolta per l’economia italiana. L’Italia migliora, ma meno degli altri Paesi e ad un ritmo ancora inadeguato“, rimarca Dona.