Pil conferma scatto a +1,5%, importante sponda per una manovra 2018 più consistente
Arriva dall’Istat la conferma che Il Pil italiano nel secondo trimestre dell’anno è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nei confronti del secondo trimestre del 2016. Una tale crescita tendenziale non si palesava per l’economia italiana dal lontano primo trimestre del 2011. Sia la crescita congiunturale del PIL, sia quella tendenziale sono rimaste invariate rispetto alle stime preliminari diffuse il 16 agosto scorso. Il secondo trimestre del 2017 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due in meno rispetto al secondo trimestre del 2016. La variazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2%.
Importante sponda in vista della prossima manovra
Ora il governo, forte di una crescita superiore rispetto alle attese, andrà a stendere entro fine settembre la nota di aggiornamento del DEF con migliori stime anche per il 2018 e sulla base della maggiore dote di crescita dovrebbe riuscire a liberare maggiori risorse per la prossima Legge di bilancio.
Le previsioni più recenti per l’intero 2017 ora oscillano tra +1,3% e il +1,5%, e il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, non ha escluso che si possa ipotizzare proprio un sostanzioso +1,5% (ben oltre il +1,1% della precedente stima del governo per il 2017).
Ma gli altri corrono di più
Il confronto con le altre maggiori economie è ancora impietoso per l’Italia che risulta crescere meno rispetto alla media dell’area euro (+0,6% t/t e +2,2%) e anche rispetto ad altre realtà quali Stati Uniti (+0,8% t/t), Francia (+0,5%) e Germania (+0,6%).
Forte spinta da domanda interna
Rispetto al trimestre precedente, rimarca la nota dell’Istat, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,7% gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute, rispettivamente, dello 0,7% e dello 0,6%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per 0,3 punti percentuali alla crescita del PIL (+0,2 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,1 gli investimenti fissi lordi e contributo nullo della spesa della Pubblica Amministrazione, PA). Anche la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del PIL (+0,1 punti percentuali), mentre il contributo della domanda estera netta è risultato nullo.
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto dell’industria (+0,6%) e dei servizi (+0,4%), mentre il valore aggiunto dell’agricoltura è diminuito del 2,2%.