Legge di bilancio: corsa del Pil non basta, le risorse saranno limitate
Le sorprese positive arrivate dal Pil promettono maggiori margini di manovra per il governo in vista dell’approvazione della nuova legge di bilancio. Dopo la pausa estiva il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha già fatto il punto della situazione con il premier Gentiloni facendo capire che a prescindere dal Pil le risorse rimangono limitate. Pertanto il governo intende focalizzarsi sulle misure più importanti, a partire dagli sgravi contributivi a favore dei giovani, con l’esecutivo che confida in effetti immediati sul mercato del lavoro con la stima di 300 mila nuove assunzioni nel 2018.
Secondo quanto riportato da Il Messaggero, tra sgravi per i giovani, aiuti per i più poveri e rilancio degli investimenti per le imprese la manovra viaggia verso i 15 miliardi di euro. I soldi serviranno innanzitutto ad annullare le clausole di salvaguardia che prevedono per il 2018 l’aumento automatico delle aliquote Iva e delle accise sulla benzina.
Considerando che con ogni probabilità la Commissione europea confermerà lo sconto di circa 10 miliardi sul rientro dal deficit strutturale, per disinnescare le clausole servirebbero circa 7 miliardi. A questi soldi andrebbero aggiunti 1,7 miliardi per la correzione del deficit tendenziale del 2018 dall’1,3% all’1,2%.
Tra le altre incombenze, prosegue il quotidiano romano, ci sono poi gli 1,3 miliardi per il rinnovo del contratto degli statali, 2 miliardi per le spese indifferibili e quelli per la decontribuzione dei giovani, per rinforzare il Rei (reddito di inclusione sociale) e per il rifinanziamento degli sgravi per gli investimenti.
Un quadro più chiaro si avrà a settembre con i dati finali sul Pil che permetteranno di capire con precisione quali sono i margini di manovra sulla base della nota di aggiornamento del DEF che verrà rilasciata dal governo.
Boccia (Pd): decontribuzione piena unica misura che ha funzionato in questi anni
Al momento invece l’ipotesi principale è di una decontribuzione del 50% per le assunzioni a tempo indeterminato dei giovani under 29.
Francesco Boccia, deputato Pd e presidente della commissione Bilancio alla Camera, dalle pagine del Sole caldeggia uno sforzo maggiore con misure per 25 miliardi, flessibilità inclusa, per un vero rilancio. Boccia punta sulla decontribuzione piena, poiché l’unica misura che ha funzionato in questa legislatura è quella integrale del 2015 varata dal governo Renzi per oltre 8mila euro l’anno di decontribuzione a lavoratore. “Andava resa strutturale anziché farla solo per le sole assunzioni 2015 fino al 2017”, taglia corto Boccia.