Ethereum & Co non si riprendono da collasso Terra. E c’è chi vede Bitcoin crollare a $8.000
Ethereum in caduta libera, con gli investitori che continuano a darsi alla fuga dalla finanza decentralizzata. Il mondo DeFi continua a non riuscire a riprendersi dal collasso di TerraUSD, la blockchain per i pagamenti digitali basata sul token LUNA costretta a essere bloccata dopo gli scivoloni successivi alla perdita del peg sul dollaro.E’ vero che i suoi sostenitori hanno appena lanciato la nuova blockchain Terra, con tanto di nuovi token LUNA 2.0.
Ma la ritirata degli investitori di inizi maggio ha praticamente frantumato il sentiment del mercato, e a farne le spese è l’intero universo crypto, in particolare le altcoins come Ether, Solana e Avalanche affossate dalla zampata dell’orso nelle ultime ore.
In particolare, durante le contrattazioni asiatiche, l’Ethereum è scivolato di oltre il 5% scendendo a 1.729 dollari, e portando così il suo bilancio da inizio anno a un tonfo pari a -53%.
“Il sentiment bearish rimane il tema delle crypto“, ha commentato a Bloomberg Edward Moya, analista senior di mercato di Oanda.
Altri token legati a progetti di Defi sono in ribasso, come Avalanche, Solana e Polkadot, che cedono tra il 5% e l’8% .
E le cose non vanno bene neanche per il Bitcoin, che riesce tuttavia a sfuggire all’intensificarsi del pessimismo, limitando le perdite, dopo essere sceso nelle ultime ore fino a $28,007.
In questo contesto, occhio alla previsione di Scott Minerd, cio di Guggenheim Partners, che questa settimana ha detto di prevedere un tonfo del Bitcoin fino a quota $8,000. Un tempo, la sua previsione era di un rally fino a 400.000 dollari.
“Una volta bucata quota 30.000 dollari in modo sostenibile, il fondo è $8,000. Ritengo dunque che ci siano molti più margini di ribasso, soprattutto con la Fed orientata a diventare più restrittiva sui tassi”, nell’ambito della sua battaglia contro l’inflazione.
Proprio la prospettiva di tassi più alti sta portando gli investitori ad allontanarsi dai cosiddetti asset speculativi, da un bel po’ di tempo ormai, complice anche il peggioramento del sentiment legato alla guerra tra Russia e Ucraina e al timore dell’avvento di una recessione nel mondo.
Tornando alla rete di Ethereum, la domanda di blockspace si è ridotta in modo significativo, sulla scia del crollo di Terra, provocando di conseguenza la discesa, anche, delle cosiddette gas fees, commissioni che devono essere pagate per qualsiasi transazione avvenga nella blockchain.
In particolare, dai dati di Glassnode riportati da Bloomberg, è emerso che le commissioni hanno proseguito un trend al ribasso che è iniziato lo scorso dicembre e che le ha portate a scivolare ai minimi degli ultimi anni.
Mati Greenspan, fondatore della società di ricerca sulle criptovalute Quantum Economics, a tal proposito, ha messo in evidenza che, anche se si tratta di un dato singolo, il fatto che i volumi di NFT di Solana abbiano superato l’Ethereum è un forte smacco per la fiducia degli investitori. Detto questo, “è l’intero mercato delle criptovalute che in questo momento è giù; dovremmo dunque essere attenti a non arrivare a conclusioni basandoci sui numeri di breve termine”.
Ma c’è un altro fatto che sta affossando l’Ethereum, in un contesto che non è certo caratteriazazato dalla propensione al rischio, anche se qualche segnale di speranza arriva dal recente recupero di Wall Street: si tratta, come spiega Noelle Acheson, responsabile della divisione di market insights di Genesis Global Trading, degli intoppi che hanno colpito la rete in vista del Merge update previsto ad agosto.
In particolare, Merge prevede di spostare Ethereum da una rete proof-of-work (PoW) a una proof-of-stake (PoS), rendendo la blockchain più efficiente dal punto di vista energetico. Ebbene, Acheson ha sottolineato che “parte del calo dell’ETH va attribuito a problemi di natura organizzqtiva che potrebbero tradursi in un ritardo del timing di Merge”.
Mercoledì, la catena Beacon cruciale di Ethereum, o catena proof-of-stake, ha riscontrato un problema di “riorganizzazione”, che potrebbe presentare un potenziale rischio per la sicurezza della rete.
“I team di clienti si sono dati da fare per capire la situazione in modo da poter capire cosa risolvere nelle ultime due ore”, ha twittato il co-fondatore di Ethereum, Vitalik Buterin.
La Beacon Chain è in fase di test e il problema riscontrato potrebbe rallentare il Merge. Quello di mercoledì è il primo intoppo dopo tutta una serie di test che avevano dato esiti positivi e l’8 giugno era previsto il primo Merge di prova tra la nuova blockchain basata su PoS ed una di quelle vecchie basate su PoW.
Problemi ETH a parte, il mondo crypto deve ancora riprendersi dallo shock Terra, che ha scatenato una fuga tale da dimezzare la capitalizzazione di mercato delle criptovalute.