Assetti proprietari, Consob segnala che la quota media del primo azionista in Italia è al 47,6%
A fine 2020, la quota media del primo azionista degli emittenti italiani sfiora il 47,6%, in lieve calo rispetto ai valori di lungo periodo (48,7% nel 1998), mentre le famiglie continuano a essere i principali azionisti di riferimento nel 64% dei casi. Il trend emerge dal Rapport di Consob sulla corporate governance delle società quotate italiane.
Rispetto al 2019, risulta in lieve diminuzione la presenza di investitori istituzionali nell’azionariato rilevante, a fronte di un aumento per la prima volta nell’ultimo decennio della presenza degli investitori istituzionali italiani, che detengono una partecipazione rilevante in 18 società quotate.
Si conferma la progressiva riduzione della diffusione e dell’intensità della separazione fra proprietà e controllo, con una diminuzione dell’incidenza sul listino delle società parte di un gruppo verticale. Aumenta invece la diffusione del voto maggiorato, previsto a fine 2020 nello statuto di 64 emittenti, rappresentativi di poco più del 17% del valore totale di mercato; gli azionisti hanno maturato la maggiorazione dei diritti di voto in 40 società.