Mutui: tassi ancora ai minimi storici, importo richiesto sui massimi dal 2013
L’emergenza sanitaria genere conseguenze significative anche sul mercato dei tassi e delle offerte di mutuo destinate a privati e famiglie. Nel mese di marzo, gli spread sui mutui a tasso fisso hanno raggiunto nuovamente valori prossimi ai minimi storici di sempre. Ad esempio, per
un’operazione di mutuo da 140.000 euro con durata 20 anni e valore immobile di 220.000 euro, i migliori spread si mantengono allo 0,8% per i mutui a tasso variabile e dallo 0,3% a poso sopra lo 0,1% per quelli a tasso fisso. Sono queste alcune delle evidenze che emergono dalla nuova edizione della Bussola Mutui, il bollettino trimestrale firmato CRIF e MutuiSupermarket.it. La riduzione degli spread sui mutui a tasso fisso non risulta però pienamente visibile per privati e famiglie, in quanto quasi interamente controbilanciata da un aumento degli indici IRS sullo stesso periodo.
Il ritorno di interesse verso l’acquisto di un’abitazione, alimentato da un clima di fiducia in lento e costante miglioramento, si traduce anche in un incoraggiante incremento dell’importo medio richiesto per i nuovi mutui che a livello di sistema si attesta a 136.656 euro (+2,6% rispetto al corrispondente periodo 2020). Si tratta del valore più elevato a partire dal 2013 ad oggi. Questo dato si accompagna, però, alla crescente propensione degli italiani a privilegiare piani di rimborso più lunghi in modo da minimizzare il peso delle rate sul reddito disponibile per non correre il rischio di non riuscire a rimborsare regolarmente le rate del finanziamento.
“A sostenere l’interesse, contribuiscono un clima di fiducia in lento ma progressivo miglioramento e condizioni dei prezzi, sul mercato mutui e immobiliare, che possono definirsi prossimi all’ideale – commenta Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it. Per quanto riguarda l’andamento atteso, ogni previsione dipenderà necessariamente dall’evoluzione dello scenario a livello economico e sanitario. Fattori come il futuro raggiungimento dell’immunità di gregge, le nuove politiche economiche di investimento legate all’arrivo del Recovery Fund, il perdurare di una politica monetaria espansiva e il liberarsi di ingenti risparmi accumulati dalle famiglie durante il periodo di emergenza sanitaria, potrebbero innescare nuove dinamiche di ripresa con impatti positivi a catena sul mercato immobiliare e dei mutui. “Allo stato attuale risulta però quanto mai difficile prevedere le tempistiche di tali potenziali dinamiche di miglioramento, che dovrebbero progressivamente manifestarsi in maniera sempre più distinguibile nel corso dei prossimi trimestri”, conclude Rossini.